Stop ai trabiccoli

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    I trabiccoli un problema perenne che non c’è la volontà di fermare. Una sponda di gomma. Le Forze dell’Ordine, i Vigili, la Protezione Civile, gli alpini stessi diano una svolta. I giornali, le televisioni ce li fanno vedere: non è serio e nemmeno divertente. Una bella occasione per cominciare con la dovuta serietà a Bassano. Magari con la collaborazione delle sezioni limitrofe.

    Giuseppe Comazzetto, capogruppo di Cornuda (TV)

    Il problema non è semplice e non si può nemmeno parlare di mancanza di volontà. Le nostre adunate, nei giorni precedenti la sfilata, costituiscono un momento di aggregazione che per alcuni giorni trasforma la vita di una città. Negli accampamenti, dove profumano enormi grigliate di salsicce, si osservano marchingegni esilaranti frutto dell’ingegnosità di sopravvivenza. Un esempio?Il gruppo di Piavon (TV), sopra un lungo tavolo ha realizzato l’impianto idraulico dei sogni di ogni buon bevitore. È in grado di erogare, attraverso tre rubinetti a disposizione di ogni commensale, rosso, bianco e grappa. A volontà. Fin qui tutto in perfetto stile alpino. Ma vedere scorazzare per la città dei fracassoni, che costringono i pedoni a subire l’inciviltà di chi vuole trasgredire ad ogni regola, facendosi scudo col cappello alpino, no, non va. Sono convinto però che siamo noi a dover trovare il modo di arginare, contenere entro limiti tollerabili il fenomeno dei trabiccoli. La delega alle Forze dell’Ordine di un problema nostro non è da alpini. Quindi ben venga un’azione concertata tra le sezioni vicine.