Splendida alpinità senza confini

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    Biella La riunione dei presidenti delle sezioni europee.

    Preceduta da una bella serata conviviale presso il gruppo di Trivero, si è riunita sabato 20 ottobre, a Biella, l’assemblea delle sezioni d’Europa, che ha assunto un’importanza particolare perché è venuta a coincidere con l’inaugurazione della magnifica sede A.N.A. di quella sezione. Nella sala del CDS, presenti il presidente nazionale Corrado Perona, il vice presidente Alessandro Rossi, il delegato ai contatti con le sezioni all’estero Ornello Capannolo, i consiglieri nazionali Michele Casini, Cesare Lavizzari e il direttore uscente de L’Alpino gen. Cesare Di Dato, dopo il saluto alla Bandiera, si è aperta la seduta con il benvenuto del presidente sezionale Edoardo Gaia, che si è dichiarato felice di ospitare la riunione delle sezioni d’Europa, espressione massima dell’entusiasmo, della passione e delle energie dedicate alla penna nera fuori dell’Italia.

    Scambio di crest, guidoncini, pubblicazioni sugli Abruzzi e inizio dei lavori con la nomina del presidente e del segretario dell’assemblea che, come da tradizione, non possono che essere il presidente nazionale Perona e il consigliere delegato Capannolo. Breve saluto introduttivo di entrambi e un particolare augurio ai due nuovi presidenti del Belgio, Mario Agnoli che sostituisce Roberto Del Fiol e della Nordica, Valerio Re, rappresentato da Gaetano Sebellin, che prende il testimone da Ido Poloni. Per entrambi i dimissionari un grande applauso, per aver saputo tenere alto il prestigio degli alpini in condizioni ambientali spesso difficili e un caloroso augurio di buon lavoro ai neo eletti.

    Nel frattempo un fiorista locale porta in sala una enorme pianta della vita, inviata dall’artigliere alpino Aldo Lot, dal Canada. Il dibattito si apre con un argomento lasciato in sospeso l’anno scorso a Marcinelle: la stampa alpina. Belgio, Francia, Germania e Inghilterra pubblicano un loro giornale, con tirature, formato e uscite annuali diversi ma che rispecchiano l’identità delle sezioni di riferimento, mentre il Lussemburgo e la Nordica, in ragione della loro ridotta entità numerica, non sono in grado di sostenere un impegno così oneroso.

    Da qui l’idea del gen. Ludovico Lombardi, vice presidente del Lussemburgo, che nell’assemblea del 2005 aveva proposto la realizzazione di un giornale unico per tutte le sezioni d’Europa. Pur conservando le testate esistenti ci sarebbe la possibilità di una più ampia diffusione delle attività sezionali e, nel contempo, avrebbe uno spazio informativo anche a chi il giornale non è in grado di farlo. Il tentativo d’inviare a L’Alpino gli articoli e di confezionare a Milano un giornale on line non ha avuto esito positivo, come ha spiegato in modo esauriente il gen. Di Dato.

    Dopo ampia discussione, con l’intervento di quasi tutti i presenti, si è constatato che, allo stato attuale, la proposta non è praticabile, ma va egualmente coltivata e studiata per arrivare, come per le sezioni del Nord America e dell’Australia, ad un giornale anche delle sezioni d’Europa. La consistenza numerica degli iscritti non subisce particolari variazioni, secondo quanto riferiscono Mario Agnoli, Belgio e Renato Zuliani, Francia. Anzi, per quest’ultimo c’è qualche incremento e un nuovo gruppo si è costituito in Costa Azzurra.

    Nel riferire sull’Adunata di Asiago il presidente d’oltralpe lamenta che i suoi soci hanno dovuto sopportare gravi disagi e chiede più spazio ai presidenti delle sezioni all’estero nell’incontro loro riservato in occasione dell’Adunata. Informa che nel corso del 2008 ci sarà una grande manifestazione alpina del 1º raggruppamento a Briançon. Giuseppe Massaro, Svizzera, illustra alcune delle numerose manifestazioni dell’anno trascorso e chiede se non sarebbe opportuno che alla festa di San Maurizio, il 22 settembre, nella chiesa dove è conservato il corpo del nostro santo protettore, partecipasse anche il Labaro nazionale.

    In Germania, sottolinea Giovanni Sambucco, l’attività sociale della sua sezione suscita interesse e simpatia ovunque, mentre i rapporti con i militari tedeschi e le associazioni d’arma sono sempre più cordiali. Per Bruno Roncarati, Inghilterra, Ludovico Lombardi, Lussemburgo e Gaetano Sebellin, Nordica, la presenza degli alpini in tutte le cerimonie ufficiali, al fianco delle autorità diplomatiche e consolari, segna l’attaccamento delle penne nere alla loro Patria ed è un segno visibile di italianità.

    A Ido Poloni, ideatore della sezione Nordica, per 34 anni rustego e generoso reggitore dell’alpinità in una vasta area geografica comprendente Svezia, Norvegia, Danimarca e Finlandia, viene tributato un caloroso ringraziamento per le iniziative legate alla Vasaloppet, ma soprattutto per l’attività nel campo sociale perfino in Bolivia operano suoi alpini e la cura di quel piccolo angolo di un cimitero, nella terra di Amleto, dove riposano venti soldati italiani della seconda guerra mondiale. Dimenticati da tutti. (v.b.)