L'anno che verr

    0
    44

    Quando un anno finisce, si dice, è tempo di consuntivi. Noi preferiamo invece salutare il 2006 che se ne va facendo dei progetti con un piede già nell’anno nuovo. E lo facciamo con animo sereno, perché abbiamo vissuto importanti momenti associativi e umani e visto la nascita di iniziative che sono destinate a continuare e ad avere benefici sviluppi.

    Prima di tutto le iniziative che segnano la grande vitalità della nostra Associazione. I giovani hanno accolto l’invito a contare di più, ad essere presenti nelle sezioni e nei gruppi avviando o potenziando attività che possono essere loro più congeniali: li abbiamo visti organizzarsi a livello di raggruppamento, conquistarsi una loro visibilità nelle manifestazioni, in particolare all’Adunata di Asiago. Abbiamo assistito all’inaugurazione di nuove sedi, di Sezione e di Gruppo: mai come in questi tempi ne sono state inaugurate tante, segno di continuità e di garanzia per il futuro. Del resto, non poteva che essere così, visto il nuovo slancio delle Sezioni del Centro Sud, che sono le sezioni maggiormente interessate dall’arruolamento anche nel Corpo degli Alpini.

    Nonostante la sospensione della leva, che garantiva un massiccio apporto di nuovi soci, c’è stato un calo di iscrizioni inferiore all’uno per cento: e questo è un segnale incoraggiante perché dimostra che l’ANA gode di ottima salute e che i presidenti di sezione e di gruppo hanno lavorato davvero bene. A loro va il mio plauso e il mio incitamento a continuare.

    Con queste premesse ci aspettiamo molto dall’anno nuovo. Prima di tutto il consolidamento dei risultati raggiunti. Le premesse sono positive se si pensa al progetto pilota avviato dalla Regione Veneto in collaborazione con i dirigenti scolastici e l’Associazione Nazionale Alpini che interesserà gli istituti medi superiori per coinvolgere gli studenti nella conoscenza della storia e del territorio, nelle salvaguardia della montagna, nella rivalutazione delle testimonianze della Grande Guerra e nel recupero ambientale.

    Si tratta di un progetto finanziato dalla Regione (ne riparleremo prossimamente, n.d.r.) che potrà essere adottato anche da altre Regioni italiane e vedrà i nostri volontari impegnati nei settori più congeniali, in particolare per quanto riguarda i luoghi della Grande Guerra in vista delle celebrazioni del 90º della fine del conflitto, nel 2008.

    Infine, ma non meno importante di quanto è detto, il recupero del significato della nostra Adunata nazionale, a cominciare da quella di Cuneo. Un recupero soprattutto di immagine, non sempre positiva, che per colpa di pochi si riversa su tutti. Conto sull’azione dei presidenti di sezione, e ancor più dei capigruppo, perché cessino finalmente esibizioni di carri, carrette e veicoli vari che non fanno parte dell’Adunata degli alpini. Che è anche un momento di incontro e di gioia, ma compatibile con i ritmi e le abitudini della città che ci ospita.

    Non sarebbe completo questo mio intervento, se non rivolgessi un pensiero riconoscente ai nostri alpini in armi, e sottolineo nostri , ed in particolare a quanti si trovano in territori difficili e insidiosi, in missione di solidarietà e di pace. Sappiano, dal comandante alla più giovane recluta, che siamo al loro fianco. Così come siamo vicini alle famiglie dei nostri recenti Caduti che qui ricordo: il tenente Manuel Fiorito, il maresciallo Luca Polsinelli, il caporal maggiore scelto Giuseppe Orlando, i due caporal maggiori Giorgio Langella e Vincenzo Cardella. Essi sono i nostri eroi della pace.

    Infine un saluto a tutti i nostri iscritti e ai loro familiari, che mi piace ricordare raccolti in un’unica, grande famiglia alpina. Compresi gli alpini più lontani, quelli della seconda patria, che sento fra i più vicini, come ho potuto constatare visitandoli in Brasile, Venezuela, Perù e di recente in Australia. A tutti auguro di trascorrere le feste natalizie in serenità.

    A tutti auguro ogni bene per l’anno nuovo ormai alle porte e mando il mio abbraccio.

    Corrado Perona