Sfogliando i nostri giornali

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    La nostra stampa.

    • AL SENATO DELLA REPUBBLICA Abbiamo letto la lettera che una ventina di studenti del liceo scientifico XXV Aprile di Pontedera hanno inviato al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano a seguito di una visita da loro effettuata al Senato della Repubblica. In questa lettera esprimono il loro sgomento e la loro indignazione per lo squallido spettacolo cui hanno assistito. Aula semivuota, i pochi presenti in tutt’altre faccende affaccendati, telefonini che suonano, brusii, chiacchiere, il presidente del Senato che legge la relazione illustrativa del disegno di legge in discussione con tono e linguaggio notarile tra il disinteresse generale che si è prolungato anche durante l’intervento dei pochi oratori (che però hanno riscosso regolarmente gli applausi dei colleghi di parte). I nostri ragazzi si sono trovati davanti ad uno spettacolo che essi, in classe, non si sono mai nemmeno nei momenti peggiori sognati di offrire. Si sono resi conto che la Res Publica è amministrata in modo tale da giustificare le peggiori reazioni del comune cittadino. Hanno pure constatato che, come diceva la canzone di Jannacci, ‘per tutti è una cosa normale’ ma loro non ci sono stati ‘a vedere di nascosto l’effetto che fa’. Loro hanno preso carta e penna e lo hanno scritto al Presidente della Repubblica. Magari Lui queste cose non le sapeva. In quelle aule non c’era mai stato. Noi però lo sapevamo . (Da Ciao Pais, Sez. Torino)
    • COME NACQUE LA MESSA PER I CADUTI Proprio nello studio legale dell’avvocato Prisco a Milano, negli anni ’50, dove era presente anche don Carlo Gnocchi nacque l’idea di una Messa per i Caduti a Natale. Don Gnocchi, reduce dalle campagne di Grecia e di Russia, scampato miracolosamente in quest’ultima, con voce sottile, esprimeva la sua tristezza nel prendere ogni sabato la sua macchina per inerpicarsi sulle strade di una valle (Valcamonica? Valtellina?Valchiavenna?) e poi in valli laterali, sempre uguali, per arrivare dopo uno sterrato, sempre uguale, ad una cascina, sempre la stessa, dove lo aspettava una donna vestita di nero cui raccontare (mentendo) di belle morti con la parola mamma, sulle labbra, di giovani partiti forti e balzandosi, morti in terre lontane Forse i Caduti sarebbero diventati solo nomi freddi, su lapidi fredde. Questo episodio, unito al ricordo spesso ossessivo dei Reduci di Russia, fu l’origine della Messa per i Caduti . (Da Lo Scarpone Canavesano, Sez. Ivrea)
    • 80º COMPLEANNO Eh sì amici alpini quest’anno è il nostro 80º compleanno. Da presidente non posso far altro che dirvi buon compleanno. Abbiamo ottant’anni ma siamo ancora ed abbiamo tutta l’energia e l’entusiasmo dei giovanotti al primo giorno di naia. Si dice che il segreto degli alpini sia racchiuso nella capacità di guardare al futuro senza dimenticare il passato. Questo ci ha per Sfogliando i nostri giornali messo di essere sempre al passo con i tempi senza tuttavia mostrare mai segni di stanchezza o di vecchiaia. L’anno che si è concluso ha confermato l’attenzione che gli alpini dedicano alle loro origini… . (Da Alpini Val dell’Agno, Sez. Valdagno)
    • LA DESTINAZIONE DEL 5 PER MILLE Come di consueto, fra qualche settimana inizieremo a pensare alla denuncia dei redditi ed in tale occasione è bene ricordare che, senza costo alcuno, si può aiutare l’Associazione depositando il 5 per mille alla Fondazione ANA ONLUS indicando il suo codice fiscale 97329810150 nell’apposito spazio e sottoscrivendo con la propria firma . (Da Penna Nera gr. di Seregno Sez. Monza)
    • SOPRATTUTTO SOSTANZA Non tutti gli alpini hanno fatto carriere militari che permettano loro di salutare in modo impeccabile e talvolta vedo ufficiali anche con la penna bianca farlo in modo più che criticabile. Sarebbe opportuno che tutti sapessero salutare come previsto ma se qualcuno non è proprio impeccabile non ritengo essere paragonato a Totò nelle sue irresistibili commedie… Sinceramente preferisco l’alpino che saluta un po’ goffamente ma lavora a chi saluta benissimo e non fa niente per la nostra Associazione . (Da Alpi Marittime Sez. Imperia)
    • DONATI I PENNONI PER L’ALZABANDIERA Sabato 13 settembre sono stati inaugurati i pennoni per l’alzabandiera donati dagli alpini di Salò alla locale scuola primaria statale. Alle 10,30 i quattrocento bambini e le insegnanti hanno raggiunto l’ingresso, dove si erano radunati anche parecchi genitori, oltre ai soci del gruppo. Dopo l’introduzione della direttrice professoressa Luigiana Ghirardi e il saluto del vice sindaco Gualtiero Comini, ha preso la parola il capogruppo Michele Carzeri che ha brevemente ricordato la figura di Teresio Olivelli, alpino e partigiano Medaglia d’Oro al Valor Militare e alla Resistenza, al quale è intitolata la scuola . (Da Monte Suello Sez. Salò)
    • LA LINEA CADORNA Le fortificazioni militari dell’Ossola furono costruite durante la prima guerra mondiale e volute dal generale Luigi Cadorna, L’imponente linea difensiva doveva proteggere il territorio nazionale da un’ipotizzata invasione austro tedesca attraverso la Svizzera. Un reticolo continuo di mulattiere, trincee e fortini presidiava la stretta di bara coprendo un dislivello di duemila metri. Oggi su questi sentieri della storia, recuperati nel 1996 con un’attenta opera di valorizzazione, si può camminare per conoscere una pagina della storia italiana . (Da Scarpun Valsesian Sez. Valsesiana)