Ritiro spirituale

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    Ricordate le giornate che trascorrevamo da piccoli in preparazione di qualche evento religioso importante, in cui ci si recava, accompagnati dal parroco, in qualche monastero per pregare o comunque per pensare? In cui tutto ci sembrava strano? Si trattavano argomenti inesplorati, si parlava di pace e amore, di ricordi e impegno. Dove tutto prendeva un altro senso. Uscivi la sera un po’ cresciuto, con importanti promesse a te stesso e un grosso sorriso stampato sul viso. Ma soprattutto orgoglioso di appartenere a questo mondo. Ritiro spirituale: questo è quello che provo dopo un fine settimana passato sul Sacrario militare del Monte Grappa come servizio di sorveglianza. Non solo supporto agli alpini effettivi presenti in quel luogo sacro ma momento di raccoglimento per quello che è stato tanto tempo fa. In quell’ossario militare posto tra la provincia di Treviso e Vicenza sono infatti custoditi i resti di 22.950 soldati, austroungarici e italiani, tutti assieme. Tanti, troppi. Il solo pensiero mi annebbia la vista. Chiudo gli occhi e immagino trincee cariche di tensione, di uomini, di persone, di figli, di padri, di fratelli. Nebbia, fumo, odore di morte. Grida, urla, pianti. Bombe che esplodono, fischi di fucili, comandi all’attacco che trafiggono il cuore. Guardo l’orizzonte e scorgo lontano il mare. Sotto la pianura, col Piave illuminato dal sole che pare un sentiero verso l’infinito. E di fronte una poderosa scalinata, la Via Eroica, con ai lati i 14 imponenti cippi riportanti i nomi delle cime teatro di guerra: Col Moschin, Monte Pertica, Monte Asolone e i brividi ti percorrono freddi. La sera, prima di tornare alle nostre famiglie, un ultimo sguardo a quelle cime che ci abbracciano, una foto ricordo e un arrivederci a presto. Gloria a voi soldati del Grappa.

    Dario Bubola

    Grazie caro Dario per il racconto di questa esperienza che tu chiami, con una definizione potentissima, ritiro spirituale. Per tutti noi una meditazione, a ricordaci quanto benefico sia fermarsi a meditare nei luoghi della storia, dove follia ed eroismo ci raccontano più di tante parole il cuore dell’uomo.