Riflessione su noi stessi, guardando al FUTURO

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    Domenica 22 ottobre, presso il Palazzo delle Stelline a Milano, i presidenti delle sezioni d’Italia e d’Europa, presente il Consiglio Direttivo al completo, hanno partecipato all’incontro autunnale con il presidente nazionale Corrado Perona per un’analisi a trecentosessanta gradi dello stato di salute dell’A.N.A. e per definire alcuni indirizzi operativi ai quali attenersi. Non è casuale quindi che il primo argomento all’ordine del giorno sia stato quello della disciplina associativa.

    Perona, nel suo intenso peregrinare da un capo all’altro dello Stivale, ha avuto modo di verificare personalmente la grande mole d’iniziative e di attività che le nostre sezioni producono. Questo da un lato è un segno positivo di vitalità e di forte presenza sul territorio, ma ha come controindicazione una tendenza all’autonomia, al fai da te, fenomeni non sempre in linea con le peculiarità di un’associazione d’arma che, per essere tale, deve avere le sue regole e la capacità di farle rispettare, con pacata fermezza, allo scopo di conservare intatta la sua forza e la sua compattezza.

    Una delle iniziative più interessanti che sta arrivando in porto è legata alla salvaguardia e al recupero delle testimonianze del primo conflitto mondiale. È in corso di realizzazione un importante progetto finanziato dallo Stato e gestito dalla Comunità Montana dei Sette Comuni (Vicenza) che, dal Pasubio all’Altipiano, restituisce in tutta la sua imponenza le opere militari realizzate dall’Unità d’Italia al 1918. Parallelamente, su iniziativa della Regione Veneto e progetto A.N.A., si stanno attivando, principalmente nelle scuole medie superiori, quasi una ventina di progetti, con crediti formativi, diretti a sensibilizzare le giovani generazioni alla conoscenza sul posto di un capitolo importante della nostra storia.

    Altri interessanti recuperi sono già stati eseguiti sulla linea Cadorna, sul Comelico, sul Grappa. Perché non portare i nostri giovani, soci e non, in montagna per un fine settimana o più giorni, come campo lavoro, per incrementare la valorizzazione dei siti della memoria e riappropriarsi di un momento formativo? È la domanda che si pone il presidente Perona e cita l’iniziativa della sezione di Marostica che, col suo presidente Roberto Genero, sta già lavorando con squadre di giovani per liberare dai mughi l’area della Madonnina del Lozze. Un’esperienza da ripetere e valorizzare.

    Lo sport costituisce un collante importante per molte sezioni costantemente presenti ai campionati A.N.A.. Dobbiamo investire di più in questo settore, stimolare le sezioni che hanno potenzialità e forza per essere presenti alle gare organizzate dall’Associazione. La forza dell’A.N.A. denuncia, nel 2006, un calo dell’uno per cento dei soci e un incremento di oltre il 2 per cento degli amici, per un totale di oltre 385 mila iscritti. È un segno importante del lavoro dei presidenti nel recupero di numerosi giovani, a fronte dell’inesorabile legge dell’anagrafe. Non si può però ignorare che pian piano stiamo esaurendo il serbatoio degli alpini non iscritti, sottolinea Perona. Guardare avanti è un nostro impegno, senza drammi ma anche senza sottovalutare le conseguenze. La cura che dobbiamo mettere in atto non può essere un palliativo, un berretto con il nostro logo.

    La commissione incaricata a stendere una bozza di regolamento per l’iscrizione degli amici degli alpini non ha ultimato il suo lavoro, come ci si era proposti. Ma appena avremo tracciato una linea condivisa sarà trasmessa a tutti i presidenti e successivamente oggetto di discussione, osservazioni ed eventuale approvazione. Un’iniziativa che può essere subito attuata è invece la ricerca di nuovi abbonati a L’Alpino. La diffusione del nostro mensile è importante per farci conoscere, far conoscere la nostra attività, storia, impegno sociale.

    I legami con i reparti in armi sono ottimi. Il Comando Truppe alpine e le nostre brigate mantengono con l’A.N.A. rapporti cordiali e fraterni, si adoperano a trasmettere il nostro modo di essere Alpini, l’orgoglio per la penna, la passione per la montagna. A Pinerolo il presidente ha incontrato 110 reclute provenienti dalla Sardegna. È stata una grande festa all’insegna dell’amicizia e ne è seguito uno scambio interessante di opinioni. Le tradizioni si trasmettono non si inventano. Il nostro compito è di trovare il modo di farci apprezzare da chi proviene da regioni con tradizioni diverse e convincere tutti che, per portare il cappello alpino con dignità, bisogna imparare a camminare secondo gli insegnamenti dei veci.

    L’azione di avvicinamento dei giovani all’Associazione ha avuto un ampio riscontro positivo e sono state gettate le basi per un lavoro organico con l’individuazione dei quadri nei quattro raggruppamenti. Ora si tratta di passare alla fase operativa, assegnando compiti precisi, individuando obiettivi, utilizzando questa forza nuova per un rinnovamento associativo e progettuale. Il legame con chi ha indossato la divisa 60, 40, 20 anni fa deve restare stretto e improntato al rigoroso rispetto della nostra tradizione. Tutto questo non deve però significare differenziazione o contrapposizione, bensì lavoro fatto insieme, saldando l’energia dei giovani con la saggezza dei veci. Un progetto che può essere affidato ai giovani è quello del recupero di una chiesetta sul fronte greco albanese del ’40 ’41, in memoria di chi è andato avanti.

    Dalle sezioni del centro sud ci sono delle aspettative perché è lì che arriva in gran parte l’unico rivolo, con il congedo dei volontari, che alimenta ancora L’A.N.A.. Già alcuni nuovi gruppi sono nati, altri possono arrivare dalla Calabria, Sicilia, Salento. Tutto è nelle mani, anzi nell’iniziativa dei presidenti delle sezioni e del 4º raggruppamento oltre al lavoro di diffusione del nostro spirito alpino nelle caserme.

    L’Adunata nazionale è sempre argomento di attualità. Si parla di Asiago, di Cuneo, di Bassano, di difficoltà logistiche, degrado nei comportamenti, trabiccoli. Il CDN ha dedicato un’intera seduta all’argomento e ha deciso di fare un’azione energica, concordata con le forze dell’ordine, per frenare il malcostume in generale e la circolazione irregolare, in particolare. Contatti sono stati presi con le autorità preposte all’ordine pubblico e disposizioni saranno date al servizio d’ordine. Se non ci sarà però un intervento convinto dei presidenti di sezione e dei capigruppo i risultati saranno sempre deludenti.

    Il presidente Perona, esaurito l’o.d.g. passa la parola ai presidenti di commissione. Bionaz, grandi opere, riferisce sull’intervento effettuato in Mozambico, a dieci anni dalla fine dell’operazione di pace effettuata in quel Paese dal nostro esercito con soldati di leva e comunica con soddisfazione che la struttura ricettiva per 36 ragazze, la scuola e l’ospedale sono ultimati, rispettando tempi e i limiti di spesa. Cason, sport, sottolinea l’importanza delle manifestazioni organizzate dall’A.N.A. perché coinvolgono tanti giovani, più di 1800 nel 2006.

    Lamenta però che solo la metà delle sezioni è presente e spesso in una sola specialità. Concludono Gorza, Protezione civile, con un’ampia panoramica di attività, evidenziando la significativa presenza dei nostri alpini in occasione della visita del papa a Verona, nell’esercitazione nazionale per un eventuale sgombero delle popolazioni residenti ai piedi del Vesuvio, in caso di ripresa dell’attività vulcanica e a Oderzo in un’operazione NATO.

    Rocci, IFMS, informa che il segretario generale Hans Peter Walker, Svizzera, ha passato le consegne al generale Jaime Coll Benejam, Spagna e che il XXI congresso nel 2007 avrà luogo a Zawoja, Polonia. Si apre quindi un ampio ed approfondito dibattito su tutti i punti trattati dal presidente nazionale, cui intervengono almeno venti dei 75 presidenti presenti.

    Un argomento ha prevalso su tutti: le modalità di scelta della sezione incaricata ad organizzare l’adunata nazionale. Si è parlato di turnazione tra i raggruppamenti, di difficoltà logistiche in città di piccole dimensioni, di trabiccoli. Il CDN avrà modo di riflettere e, se lo riterrà, di predisporre delle proposte da sottoporre all’assemblea dei presidenti. (v.b.)