Quell'alzabandiera a Baghdad, per sentirsi alpino fra gli alpini

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    Potremmo scrivere tante cose per spiegare e commentare questa lettera che si spiega e commenta da sola, tanto è l’amor patrio che la ispira, oltre al rispetto per il nostro presidente nazionale Corrado Perona e l’Associazione che rappresenta. Non c’è nulla che unisca l’Italia ai suoi figli lontani, nulla che li commuova di più, nell’istante d’un brivido leggero, quanto il nostro Tricolore. Ecco dunque la lettera che si riferisce all’invito di un’alzabandiera l’8 luglio, anniversario della Fondazione della Nostra Associazione inviata per posta elettronica al nostro presidente dal colonnello Gianfranco Beraldo, attualmente in missione a Baghdad, in Iraq.

    La pubblichiamo assicurandole, caro colonnello, la nostra vicinanza, nella comunione di sentimenti che ci anima.

    Egregio Presidente Perona, qualche giorno fa, ‘navigando’ sul sito dell’ANA, ho appreso la notizia relativa alla simbolica cerimonia in programma presso tutte le sedi delle Sezioni e dei Gruppi, promossa per festeggiare i ‘primi 90 anni’ dell’Associazione. Trovandomi dislocato a 3.650 km dall’Italia, in un remoto avamposto situato nei dintorni di Baghdad unico ed orgoglioso ALPINO presente in un ambiente ove quotidianamente si opera in realtà molto diverse dall’usuale, ho deciso di condividere la Sua apprezzabile iniziativa.

    Alle ore 18.30 italiane di mercoledi 8 luglio, alla presenza di alcuni colleghi sia nazionali sia di altri Paesi ho innalzato su un pennone di fortuna il TRICOLORE, sentendomi cosi parte della stessa comune partecipazione. Sono grato al comandante di questa base, capitano di vascello Mario Billardello (Marina Militare italiana), che ha approvato tale significativo ed emozionante evento. Un devoto pensiero all’Italia lontana, un sincero saluto agli alpini in armi e agli alpini di sempre che Lei rappresenta con ammirevole dedizione. Auguri …e grazie Presidente.

    Gianfranco Beraldo, colonnello degli alpini da Ar Rustamiya (Iraq)

    Pubblicato sul numero di settembre 2009 de L’Alpino.