Presidente, saluta la nostra Italia

    0
    28

    Poco prima di rientrare in Italia, al momento di salutare alpini, famigliari e amici convenuti a Melbourne per partecipare ai lavori del congresso e all’incontro delle Sezioni e Gruppi d’Australia, mi è stato affidato un accorato messaggio: Presidente saluta quel lembo di terra che mai scorderemo: la nostra Italia . Ho fatto ritorno a casa e ripreso le abitudini di sempre.

    Ascolto le notizie quotidiane che radio e tivù trasmettono. Saltuariamente leggo, almeno nei titoli evidenziati, le notizie di attualità riportate e commentate da varie testate giornalistiche. Nulla di edificante o di nuovo sotto il disarmante aspetto del ripetersi degli scandali, dei litigi, della cronaca nera, del vernissage delle divette di turno o delle curiosità modeste del grande fratello . E soprattutto della mediocre politica nostrana. Il dialogo, che dovrebbe contribuire a saldare le varie componenti, essenziale per la buona condotta della società, lascia spazio alle parolacce urlate, a riferimenti e atteggiamenti che mettono a disagio il cittadino onesto. Pare oggi scomparsa quella somma di valori che ci permetterebbero di vivere nel rispetto di noi stessi e del nostro prossimo.

    Mi sono chiesto, a questo punto, che Italia salutare, a chi affidare quel messaggio ricevuto, ricco di passione, ideali, amore e sentimento. Non certo a Lor Signori, quelli dei palazzi che dovrebbero contare, poiché cadrebbe nell’oblio. Non immuni da responsabilità oggettive in quanto a rettitudine e buon esempio; troppi difettano di coerenza e di senso dello Stato che sono qualità sulle quali ci si dovrebbe misurare e confrontare. Alla crisi economica in atto si sommano attriti e difficoltà di ordine partitico, politico, giudiziario, legislativo. L’educazione, la discrezione, la moderatezza, la dignità, l’onestà, la capacità, sembrano appartenere ad un passato lontano. Pertanto, quel messaggio ricevuto lo trasmetto a Voi che mi leggete e a tutti gli italiani che sostengono, con impegno, onestà e coerenza quanto altri dimenticano o addirittura infrangono.

    Oggi attraverso segnali inquietanti che tendono al disfattismo, è perfino messa in discussione l’Unità d’Italia. Noi non siamo nazionalisti incalliti o scriteriati fondamentalisti. Sentiamo vivo il senso di appartenenza che null’altro è che amore di Patria, intesa come terra dei Padri, che conserva il patrimonio che generazioni di uomini e donne hanno costruito attraverso vicissitudini disparate, sacrifici, lutti, privazioni, gioie e dolori, ricchezza e povertà. Questo patrimonio appartiene a tutti e non può essere contraffatto o manipolato, pertanto va difeso dall’invadenza e dal comportamento socialmente inaccettabile da parte di coloro i quali non rispettano la Storia. Noi, nel rispetto del vivere civile, sosterremo fino in fondo l’Unità d’Italia.

    Un segnale forte partirà da Torino, prima capitale d’Italia, in occasione della prossima Adunata nazionale. Saremo in molti a richiamare l’attenzione sul concetto di unità, soprattutto perché per recuperare terreno esso dovrà costituire la base di una auspicabile ripresa economica e sociale che potrebbe finalmente permetterci a pieno titolo di raggiungere una decorosa collocazione nel contesto europeo e mondiale. Non è nostra prerogativa fare del vittimismo o piangerci addosso. Ancora una volta adoperiamoci a favore della causa comune. Il momento lo richiede e noi ci saremo. Dunque A TORINO PER L’ITALIA !

    Ma è tempo di Natale, non scordiamolo, soprattutto non confiniamolo nella esaltazione del consumismo. È il Santo Natale, un profondo messaggio di amore, pace e fratellanza rivolto a tutti gli uomini di buona volontà. Sia pace per il mondo sconvolto dalle guerre, dalla miseria, dai conflitti razziali e ideologici, dalla violenza della natura. Sia pace per i nostri Alpini, per tutti i soldati impiegati nelle rischiose operazioni all’estero in territori sconvolti dalla guerriglia, in difesa dei deboli e degli afflitti, a sostegno dei diritti della libertà. Buon Natale e serenità ai nostri Reduci, agli anziani, ai sofferenti, agli indigenti, ai giovani cui affidiamo non solo la nostra continuità associativa ma anche la responsabilità della conduzione di un domani migliore.

    Occupiamoci di loro che soffrono problemi di inserimento nel mondo del lavoro e sono alle prese con una società difficile da interpretare. Auguri agli Alpini in servizio, al loro Comandante gen. Alberto Primicerj, ai Comandanti tutti, agli Ufficiali, Sottufficiali e Graduati. Grazie per continuare ad essere gli Alpini di sempre! Un abbraccio forte ai famigliari dei nostri alpini Caduti in missione di pace. Un augurio ai feriti, di pronta guarigione. Al Comitato di Presidenza, al Consiglio Nazionale, al Segretario Nazionale, ai Presidenti di Sezione, ai Capi Gruppo, agli Alpini e famigliari, agli Amici che ci seguono e aiutano, al personale impiegato presso la Sede Nazionale.

    A Vittorio Trentini, Leonardo Caprioli e Giuseppe Parazzini giunga la testimonianza del mio e vostro affetto. Il mio riconoscente augurio giunga alla operosa moltitudine di coloro che si sono adoperati nell’arduo procedere associativo attraverso l’impegno della Protezione Civile, del volontariato, della disponibilità in ogni settore e in ogni tempo. E, non certo ultimo, al nostro Ospedale da campo. Alle Istituzioni, cui ci affidiamo, con un richiamo al Loro senso del dovere e delle responsabilità, alle Forze dell’Ordine, alla nostra gente, agli enti e alle comunità, alle Associazioni consorelle formulo l’augurio caro e particolare di serene festività. Agli Alpini d’oltralpe e d’oltre oceano, alle Loro famiglie va il mio pensiero più caro e il mio affetto sincero.

    Buon Natale e Felice Anno Nuovo!

    Corrado Perona

    Pubblicato sul numero di dicembre 2010 de L’Alpino.