PIACENZA Una Festa Granda da record

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    C’è qualcosa di irresistibile nei territori intorno a Piacenza. Sarà l’aria, il clima, la giovialità dei residenti, fatto sta che quando gli alpini si muovono e organizzano quel sontuoso evento che è la Festa Granda sono numerosi quelli che accorrono da fuori sezione. Anche quest’anno il miracolo si è ripetuto, con grande soddisfazione dei soci del gruppo di Ponte dell’Olio, guidati dal loro capogruppo Luigi Garolfi, cui è toccato l’onore/onere di organizzare la Festa 2008.

    Elevati i numeri della manifestazione, che hanno superato i record, già assai cospicui, dello scorso anno: erano presenti diciassette vessilli, novanta gagliardetti, e ventidue gonfaloni dei paesi circonvicini, portati da molti alpini e scortati dai relativi sindaci, anch’essi alpini. Tra questi Roberto Spinola, sindaco con la penna di Ponte dell’Olio. Spiccava il gonfalone di Piacenza, decorato di Medaglia d’Oro.

    A questi rappresentanti della grande famiglia alpina vanno aggiunti un gran numero di alpini sciolti , che hanno fatto da corona ai nostri segni d’appartenenza. In capo a tutto, il presidente nazionale Corrado Perona, presente per il secondo anno consecutivo alla Festa Granda . Dopo l’alzabandiera e l’onore ai Caduti, una lunga sfilata ha percorso le vie del paese. Il pubblico, inizialmente incuriosito, si è scaldato via via che la sfilata arrivava in centro presso il palco delle autorità, alle quali si è unito il nostro presidente nazionale Corrado Perona all’ultimo momento

    Ci si chiederà: come mai? Era stato ritardato per strada dal traffico?Qualcosa di simile: Perona era rimasto bloccato dall’abbraccio degli alpini lungo il percorso sfilata, una spontaneità tanto genuina quanto affettuosa gli aveva fatto dimenticare ma solo per un momento il cerimoniale. Comunque, una volta tornato nei ranghi ufficiali, il nostro presidente ha raggiunto le autorità che l’attendevano sul palco. Più tardi, il presidente ha spiegato che voleva stare per un po’ in mezzo agli alpini per viverne la semplicità, colto dalla tentazione di mischiarsi insieme agli altri.

    Ha poi sottolineato che è voluto tornare in terra emiliana per riposarsi dopo i gravosi impegni solenni relativi al 90º anniversario della Grande Guerra. E la scelta della terra emiliana non è casuale. Infatti in Emilia non solo lavorano, e tanto ma, soprattutto, sanno anche vivere e divertirsi. Così, ha proseguito, è tornato per respirare un po’ di questo clima gioioso e lieto, e prendere un po’ dello stesso spirito da portare a casa con sé.

    Dopo le allocuzioni c’è stato il tradizionale passaggio della stecca dal gruppo di Ponte dell’Olio a quello di Cortemaggiore, da Luigi Garolfi a Fabio Devoti. La Santa Messa, officiata da don Stefano Grilli, cappellano della sezione di Piacenza, si è conclusa con la preghiera dell’Alpino, recitata con passione dal generale Luigi Morena. Poi tutti a tavola. Il presidente sezionale Plucani, però, non si è fermato fino alla fine, avendo un piccolo impegno famigliare: il matrimonio del figlio.

    Pare ma sono solo simpatiche voci che, per la Festa Granda, sia stato necessario rinviare di qualche ora il matrimonio. Succede, fra gli alpini. Auguri agli sposi, comunque.

    Luca Geronutti

    Pubblicato sul numero di novembre 2008 de L’Alpino.