Pi di prima

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    In genere, gli anniversari ci riportano all’indietro nel tempo con la ricorrenza d’un anniversario e ci ricordano come eravamo, dando per scontato che ora siamo diversi e che quel passato è estraneo alla nostra quotidianità. Non è così per il Novantesimo della nostra Associazione. Quando i reduci dell’Ortigara si trovarono su questa montagna, simbolo del sacrificio degli alpini, e decisero di costituirsi in Associazione, lo fecero per rendere onore ai loro Caduti e per continuare a praticare quello spirito di Corpo, di fraternità e di solidarietà che li aveva sorretti nei lunghi anni della guerra.

    Lo stesso ruolo sociale che i Padri fondatori si prefiggevano sembrava essere ristretto ai soli iscritti. Era già difficile pensare al dopoguerra, in quel clima politico turbolento che avrebbe portato di lì a poco alla dittatura, e ancor più difficile pensare al terzo Millennio agli albori di quel secolo breve , il più sanguinario che la storia ricordi e che gli studiosi circoscrivono dall’inizio del primo conflitto mondiale alla caduta del muro di Berlino.

    Invece l’Associazione ha raggiunto il traguardo del novantesimo compleanno ed è un’Associazione giovane, come ricorda in queste stesse pagine, nel saluto agli alpini in occasione dell’Adunata a Latina, il nostro presidente nazionale Perona. L’ANA è un’Associazione giovane per quello che riesce ancora a dimostrare, per i numeri, ma soprattutto per la tenuta della qualità, dell’impegno e del rispetto delle regole che ci sono state date in consegna dai nostri Padri . Come se il passato ci riconducesse costantemente al presente e ci proiettasse verso il futuro e a quello che ancora ci aspetta.

    Tanto più oggi con il mondo cambiato, in questo che sembra un costante momento di transizione della società nella quale sbiadiscono valori la famiglia, il rispetto per le istituzioni, il senso dello Stato, la disponibilità al sacrificio per ogni conquista che sempre più spesso vengono invocati alla luce d’una cronaca sconcertante. Ebbene, lo spirito di quel messaggio che ci fu dato novant’anni fa è ancora intatto ed è straordinariamente indispensabile anche oggi, in una società che sembra smarrita e confusa.

    Come afferma il nostro presidente nazionale noi non desideriamo insegnare niente a nessuno , ma vorremmo che l’Adunata e la sfilata che la concluderà, potesse ispirare tutti i cittadini e soprattutto quanti hanno responsabilità da questi delegate. I cittadini, per riconoscersi ogni giorno nei valori fondamentali che troppo spesso vengono sopraffatti dall’egoismo personale; i politici per affidarsi a quel senso dello Stato che li possa guidare anche attraverso la grave crisi che stiamo attraversando. Per questo l’Associazione Nazionale Alpini resta un punto di riferimento anche oggi. Forse più di prima.