Perona in Molise sui luoghi della memoria

    0
    68

    La commozione è stata tale che sono mancate solo le lacrime agli occhi del presidente Perona nel trovarsi sulla cima del Monte Marrone, della catena delle Mainarde. Chi l’accompagnava ha faticato a contenere l’emozione nello scorgere quello sguardo incredulo, che certamente correva verso la memoria di uno dei luoghi più importanti della storia moderna degli alpini, dove il ricostituito battaglione Piemonte, nella lontana primavera del 1944, dimostrò l’orgoglio della razza degli uomini di montagna.

    Perché scalare in una notte buia quei canaloni di ghiaccio e neve a 20 gradi sotto zero fu un’operazione che solo degli alpini, arditi uomini di montagna, avrebbero potuto compiere tra quelle cime che sfiorano e superano i 2.000 metri. Gli alleati, ed in particolare gli americani, restarono esterrefatti quando appresero che il battaglione aveva conquistato e mantenuto, nonostante i violenti contrattacchi delle truppe tedesche, la cima di quella piramide di roccia ai limiti occidentali del Parco Nazionale dell’Abruzzo, in terra molisana. Era una postazione indispensabile per proseguire nell’operazione di avanzata verso Roma e verso Nord.

    Di buon mattino, la colonna dell’ANA ha incominciato a salire per l’erto pendio del sentiero che conduce in cima alle Mainarde. Accompagnano Perona, il presidente della sezione Molise Mario Capone, il ten. col. Corvino, reduce del battaglione Piemonte, il veterano alpino ottantenne e conoscitore dei luoghi Alfredo Paolone, il capogruppo di Rocchetta al Volturno Attilio Pontarelli che ha organizzato l’escursione, il capogruppo di Colli a Volturno Pietro Amodei, e altri alpini.

    Breve sosta della comitiva a Col Rotondo, dove i reduci del btg. Piemonte hanno eretto un simbolico monumento. Il ten. col. Corvino ha illustrato gli avvenimenti che si svolsero in quei luoghi, poi si prosegue la marcia per il viottolo di montagna tra sassi, buche, boschi fino ad un vallone dove, lasciati i fuoristrada, la comitiva ha raggiunto la cima del Monte Marrone, a circa 2.000 metri, segnata da una Croce posta sempre dai reduci del Piemonte .

    Ad attenderli altri alpini ed alcuni pastori della zona. Due di essi, Tony e Leonardo Pontarelli, figli del capogruppo di Rocchetta, hanno accolto il presidente intonando il 33 e Piemontesina Bella , con zampogna e ciaramella. Il silenzio che ne è seguito è stato più eloquente di qualsiasi discorso.

    Paolo Mastracchio