Archivio
Londra 4 novembre 1928, nasce la prima sezione ANA all'estero. A dare la scintilla è l'impennata di orgoglio nazionale provocata dall'impresa del capitano Sora di ritorno dalla spedizione al Polo Nord, alla ricerca dei superstiti del dirigibile Italia. Sono gli anni delle nostre emigrazioni in tutti i paesi del mondo, alla ricerca di lavoro e magari anche un po' di fortuna. Molti alpini, reduci delle battaglie dal '15 al 18, allenati alla dura legge del fare, mal sopportano di vedere la famiglia crescere negli stenti e senza prospettive. E partono, con le poche cose che hanno, ma non dimenticano il cappello alpino.
e indietreggiò il nemico fino a Trieste e fino a Trento /e la vittoria sciolse le ali al vento . Così recita La leggenda del Piave e ben sintetizza la drammatica epopea attraverso la quale è stata raggiunta l'unità d'Italia. È stata una conquista costata 650 mila morti, quasi un milione di feriti e 600 mila tra prigionieri e dispersi. Il solo Trentino ebbe diecimila caduti, quattordicimila feriti, 42mila prigionieri o dispersi e centomila tra sfollati e internati nei campi dell'impero, dove morirono a migliaia.
Funerali di Stato mercoledì 29 ottobre in Duomo a Milano per il caporale dei bersaglieri Delfino Borroni, l'ultimo reduce italiano della Grande Guerra e ultimo Cavaliere di Vittorio Veneto che si era spento domenica 26 ottobre, all'età di 110 anni.
Picchetto in armi della Taurinense schierato alla destra del monumento dedicato al Duca d'Aosta, comandante della III Armata italiana nella Grande Guerra, ed ai suoi soldati. A sinistra il blocco massiccio della Protezione Civile e della fanfara Monte Nero dell'ANA e, davanti al maestoso gruppo di bronzo e di marmo che volge le spalle al cinquecentesco Palazzo Madama, le autorità: il consigliere Carossa in rappresentanza del sindaco Chiamparino, il gen. Cravarezza, comandante la Regione Militare Nord, il gen. Bonato comandante della Taurinense, alti ufficiali dell'Arma dei Carabinieri, delle altre Armi dell'Esercito presenti sul territorio piemontese e delle Forze dell'ordine.
Franco Mazzucchi è andato avanti martedì 30 settembre. Era nato il 20 luglio 1919. Per oltre vent'anni è stato l'archivista de L'Alpino , compito svolto con assoluta dedizione e spirito di servizio fino a pochi giorni prima di lasciarci. Laureato in ingegneria industriale chimica e in farmacia, era stato tenente del 2º reggimento artiglieria da montagna, 32ª batteria, gruppo Bergamo. La guerra non gli aveva risparmiato la deportazione, dopo l'8 settembre '43: È stata la mia villeggiatura forzata in Polonia e in Germania , diceva celiando. Era tornato in Patria nel settembre del '45. Al figlio Carlo e alla moglie, signora Carla, attestiamo la nostra vicinanza e il nostro cordoglio.
La campagna di solidarietà Con le penne nere in Afghanistan realizzata dal 3º Reggimento Alpini in collaborazione con le sezioni ANA di Pinerolo, Saluzzo e Valsusa ha offerto la sera di sabato 27 settembre, con un concerto del coro lirico 'Giacomo Puccini' di Venaria Reale, l'opportunità per una significativa raccolta di fondi da consegnare al Reggimento in occasione del suo imminente reimpiego in quel martoriato territorio.