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Ho appena letto le sue considerazioni sulla vita attuale e le prese di posizione decisamente contro corrente, politicamente scorrette e via elencando locuzioni oggi in pieno uso. La conduzione della vita planetaria, o quasi, è oggi comandata dalla finanza internazionale che si serve delle nazioni come di pedine da muovere sulla tavola degli scacchi.
Sarà stato forse per l’atmosfera mistica del grandioso santuario che ci ha ospitato o, più probabilmente, per la felice scelta dei relatori e l’interesse del tema del dibattito, fatto è che il diciassettesimo Convegno itinerante della stampa alpina (CISA) al Santuario di Vicoforte si è concluso con un generale consenso, decretato anche da un sondaggio che riportiamo in queste stesse pagine. Ed ha dimostrato le grandi potenzialità e la forza delle tante voci alpine, il comune spirito che le anima ed il desiderio dei redattori di cavalcare i tempi di questo delicato momento sociale e l’era digitale che tutto elabora e inghiotte in un attimo.
Corrado Perona è eletto presidente della sezione di Biella nel 1985 e il sottoscritto ha avuto la fortuna di esserci! L’elezione di Corrado è una svolta storica: era il primo presidente a non aver fatto la guerra ed era un giovane: giovane sì, ma con una lunga esperienza di Sezione e di consigliere nazionale. Un alpino doc con i piedi ben piantati per terra, idee chiare e la consapevolezza di lasciare al suo successore una sezione, rinnovata, sana, unita e compatta! E cosi è stato.
La conferenza stampa di giovedì 18 aprile è stata il primo atto ufficiale della 86ª Adunata nazionale, con una ventina di giorni in anticipo sulla tre giorni che già si annuncia bellissima. Atto ufficiale, si diceva, nel senso che era il primo appuntamento nel programma dell’Adunata, ma il clima è stato quello dell’incontro fra amici, importante per il buon fine della manifestazione.
Prima di decidermi a mettere giù queste poche righe ho lasciato sbollire il sangue dopo la lettura dell’intervento di Luca Rota (gruppo Carenno-Bg). Voglio sottolineare la mia piena condivisione con quanto da Lei affermato nel numero in questione.
Importanti appuntamenti a Belluno per l’inaugurazione della nuova sede e il passaggio del testimone alla presidenza sezionale, da Arrigo Cadore ad Angelo Dal Borgo. La sede è stata un’impresa voluta da Arrigo Cadore, costata oltre 3.500 ore di lavoro sotto l’abile regìa del capo cantiere Nani Battistel, gravata anche da molti altri oneri. Un progetto che terminerà soltanto quando l’immobile a fianco diverrà magazzino per la Protezione Civile.
L’Assemblea dei Delegati del 19 maggio eleggerà il presidente nazionale che mi succederà nell’incarico. Avevo deciso che, con l’esaurirsi del mio terzo mandato, era tempo di affidare ad altri il compito di presiedere l’Associazione. Lascio l’incarico con serenità, soprattutto perché credo che l’alternanza dei compiti e delle responsabilità sia indispensabile. Nuovi slanci, iniziative, realizzazioni, promozioni e quant’altro potranno essere messi in atto dalla nuova presidenza.
A Piacenza sfilerà la Bandiera di guerra del 1° reggimento di Artiglieria da montagna di stanza a Fossano, con due compagnie d’onore. Il reggimento è ora al completo, dopo il ritorno del comandante e delle compagnie che per sei mesi sono state in Afghanistan, a Herat. Il reggimento Artiglieria da montagna viene costituito in Torino il 1 novembre 1887 e viene impiegato per la prima volta in azioni di combattimento nello stesso anno, nella Campagna d’Eritrea.
Dal 9 al 12 maggio l’86ª Adunata Nazionale di Piacenza ospiterà all’Arena Daturi la Cittadella degli Alpini, la suggestiva esposizione di tutti i mezzi e gli equipaggiamenti di ultima generazione in dotazione ai reparti alpini dell’Esercito. La Cittadella si svilupperà su tre aree tematiche che saranno illustrate dai protagonisti.
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L’apporto dei militari italiani nella Resistenza è ancora tutto da scoprire. Di certo, furono i primi ad avviarla, da Cefalonia alla ricostruzione dei primi reparti combattenti con gli alleati. Il politicamente corretto ha a lungo steso un velo su avvenimenti per i quali dovremmo invece andare fieri. Questa dei duecento è un’avventura iniziata dopo l’8 settembre del ’43, quando nel massiccio di Bjela Gora, in Montenegro, la taurinense rifiuta di consegnare le armi e combatte i tedeschi. Un mese dopo, sulle montagne che incombono sulle Bocche di Cattaro, una parte della Divisione si sposta sul massiccio del Bjela Gora: da questo gruppo, le cui possibilità di contrastare il nemico diventano sempre più deboli, si staccano duecento alpini che continuano la resistenza nei boschi, unendosi alla 217ª Divisione partigiana di Tito, nella Bosnia centrale. I superstiti rientrano in Italia nell’aprile dell’anno dopo, in tempo per partecipare alla guerra di liberazione con il battaglione Piemonte, aggregato alle forze angloamericane. Il libro è ricavato dagli appunti dell’allora colonnello Maggiorino Anfosso, comandante del 3° Alpini, conservati dalla figlia Luciana e trasmessi ad uno dei superstiti, Edoardo Vertua, che ne ha fatto un libro. Il volume sarà presentato il 4 maggio, nella sala del Consiglio comunale di Castagnole delle Lanze (Alba). |
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È il motto degli alpini, ma può diventare anche il racconto d’una vita. Questo si legge come un romanzo nel quale molti si riconosceranno, in particolare negli anni che vanno dall’Accademia (“punizioni a gogò”) o dai mesi del CAR, al reggimento, in questo caso alla caserma Battisti, a Merano, nell’Orobica che fu. E poi i mitici anni Sessanta, l’altrettanto mitica “Cinquecento”, gloriosa ma che ogni tanto si guastava… e tanti piccoli episodi in un racconto che si snoda negli anni e non mai monotono, perché non è fatto solo di ricordi, ma di storie di uomini con i loro difetti e le loro passioni, descritti con sottile ironia che non abbandona mai l’autore, il generale Scaranari che migliaia di alpini ricordano. Comandò il 4° Corpo d’Armata alpino e fu il primo a comprendere il tutt’uno che unisce alpini in armi e alpini in congedo, avviando un rapporto di continuità sempre più stretto oggi ampiamente acquisito. Il volume non è in vendita, può essere richiesto direttamente a: robertoscaranari@ gmail.com. Sarà spedito gratuitamente, ma saranno gradite, e meritorie, offerte a sostegno del Museo degli Alpini, via Fucine 60, 25047 - Darfo-Boario Terme (Brescia), presso il quale, comunque, potrà essere ritirata una copia del bel volume. (ggb) |
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Nel 70° anniversario dei combattimenti di “Quota Cividale” (Campagna di Russia), l’Associazione Fuarce Cividat ha deciso di pubblicare nella sua collana storica le memorie del cap. magg. Elio Borgobello, Medaglia di Bronzo al Valor Militare per il suo comportamento proprio a “Quota Cividale”. Erano già pronte, raccolte in un fascicolo dato in copia all’Associazione, che le ha stese nel rispetto dell’originale. Dopo la tragica ritirata dell’8 settembre, a 22 anni torna a casa. È la storia raccontata da chi l’ha vissuta. |