La conferenza stampa di giovedì 18 aprile è stata il primo atto ufficiale della 86ª Adunata nazionale, con una ventina di giorni in anticipo sulla tre giorni che già si annuncia bellissima. Atto ufficiale, si diceva, nel senso che era il primo appuntamento nel programma dell’Adunata, ma il clima è stato quello dell’incontro fra amici, importante per il buon fine della manifestazione.
Lo ha rimarcato subito il direttore de L’Alpino mons. Bruno Fasani rivolgendosi ai giornalisti: “Grazie di cuore di essere qui, perché se è vero che gli alpini ci mettono molto del loro, da collega che opera da tanto tempo in questo settore so quanta importanza abbia il servizio vostro e degli operatori radiotelevisivi in questo momento per rendere ancora più bella l’Adunata”.
A Piacenza, dunque, città che nell’immaginario appare sommessa ma ha un animo antico e molto forte, lo dimostra la sua storia sin dai romani, dai mercati medievali e coraggiosamente ‘la Primogenita’ a schierarsi per prima sul cammino dell’Unità d’Italia. Carte in regola, per accogliere gli alpini che verranno a Piacenza all’insegna di un motto importante: “Onestà e solidarietà, queste le nostre regole”. Tema impegnativo, in linea con l’urgenza dei tempi “che impongono di prendere coscienza – ha rilevato il direttore de L’Alpino – che dobbiamo ripristinare il patto sociale e morale, per cui tutti si devono sentire responsabili di tutti. Perché fuori da questa logica – ha concluso – c’è posto solo per l’ingordigia e per l’individualismo”.
Bruno Plucani, il presidente della Sezione che da due anni lavora con i suoi stretti collaboratori, il Comitato Adunata e la Sede Nazionale era quanto mai emozionato: “Mi trema la voce nel dirvi… benvenuti!”. Il suo “grazie” ha detto tutto. Il benvenuto l’ha dato anche il sindaco di Piacenza Paolo Dosi, a nome dei suoi concittadini. “Siamo orgogliosi di ospitare l’Adunata: Piacenza e la sua provincia risponderanno al meglio”. “La giornata odierna – gli ha fatto eco il presidente della Provincia Massimo Trespidi – sancisce un grande merito: ospitare l’Adunata grazie alla grande coesione tra la Provincia, il Comune con l’attuale sindaco e quello precedente, e con l’Associazione Alpini”.
Ha aggiunto che “la storia di Piacenza si intreccia con quella degli alpini, perché in quanto ‘Primogenita’ ad aderire all’idea dell’unità nazionale, può definirsi un tutt’uno con il Dna degli alpini”. Il comandante delle Truppe Alpine, gen. C.A. Alberto Primicerj ha segnalato in particolare la “Cittadella degli alpini”, la grande rassegna che attira decine di migliaia di visitatori ad ogni Adunata e che è una passerella degli alpini, delle specialità, dei mezzi, dei servizi e di tanto altro ancora che avvicinerà ancor più gli alpini in servizio ai cittadini: sfilerà, ha annunciato, la Bandiera di guerra del 1° reggimento artiglieria da montagna.
Infine, il presidente nazionale Corrado Perona ha messo in risalto il momento di festa dell’Adunata, preparata, vissuta e passata poi nell’album dei ricordi. È un momento di incontri di uomini che si riconoscono nella bandiera, la stessa che, sfilando con gli alpini, portano i sindaci, rappresentanti dell’istituzione più vicina alle Sezioni e ai Gruppi. “Saremo un po’ rumorosi – ha concluso sorridendo – ma di questi tempi un po’ di entusiasmo non potrà fare che bene, anche ai cittadini”.