Valori non negoziabili

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    Prima di decidermi a mettere giù queste poche righe ho lasciato sbollire il sangue dopo la lettura dell’intervento di Luca Rota (gruppo Carenno-Bg). Voglio sottolineare la mia piena condivisione con quanto da Lei affermato nel numero in questione.

    Lei ha avuto il coraggio (e di questo La ringrazio) di esprimersi forte e chiaro in merito a tematiche che di questi tempi sono divenute il top dello scorretto politicamente, e cioè i cosiddetti “valori non negoziabili”, che comportano in pieno la difesa della fede in Dio, della famiglia tradizionale, della vita e della salvaguardia e dell’ educazione cristiana dei figli. Lei giustamente ne ricorda il carattere antropologico prima che legato a Fede e Morale; io rilevo la loro valenza universale, cioè che supera spazio tempo e culture. Parlarne oggi non deve essere affatto tabù; portare con fierezza il cappello alpino non significa essere alieni su un pianeta diverso (che c’entra lo Statuto dell’ANA?).

    Soprattutto credo che, come troviamo nel 2° capoverso della nostra cara Preghiera dell’Alpino noi, la nostra Storia, quella delle genti delle nostre valli, il nostro impegno quotidiano a essere degni dei nostri “Veci”, traggano appunto nutrimento in quella “millenaria civiltà cristiana” che è nostro prezioso patrimonio comune. E quando parlo di Civiltà Cristiana voglio dire Dio, Patria, Famiglia, non altro. Prima di chiudere mi permetta una nota personale che è legata ai tanti anni passati a “rampegar su per i crozi” delle mie Dolomiti.

    Ogni alpinista e quindi alpino incluso, se munito di tessera del CAI vi trova un pensiero del grande scrittore di montagna Guido Rey: “Io credetti e credo la lotta con l’Alpe utile come il lavoro, bella come una fede nobile come un’arte”; come dire: ad excelsa tendo, a noi tutti ben nota. Elevarsi con lo spirito in faccia alle nostre cime col cappello alpino sul capo è dunque fare “politica con tipico pensiero conformista reazionario?” se così fosse (ma non lo credo) allora sempre viva questo tipo di reazionari.

    Franco Visintainer, gruppo di Villazzano – Sez. di Trento

    Non dobbiamo avere paura ad avere idee diverse, neppure tra noi alpini. Dobbiamo temere solo quando queste ci portano fuori dal solco della nostra appartenenza.