Il coraggio di annunciare il bene

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    Ho appena letto le sue considerazioni sulla vita attuale e le prese di posizione decisamente contro corrente, politicamente scorrette e via elencando locuzioni oggi in pieno uso. La conduzione della vita planetaria, o quasi, è oggi comandata dalla finanza internazionale che si serve delle nazioni come di pedine da muovere sulla tavola degli scacchi.

    Le persone da cui dette nazioni sono composte non esistono nelle valutazioni di questi figuri dominati dal dio denaro- potere. Interessante sarebbe elencane i nomi, pare che siano meno di centocinquanta a muovere la stragrande maggioranza delle cose, e già sarebbe un fatto interessante per considerazioni di una certa entità. Inutile aggiungere che sono in piena sintonia con le sue note semplici e chiare: non allineato, ma un passo indietro per rispetto al Monsignore e… si sa mai, anche per guardargli le spalle. Con filiale affetto nella gioia di un altro successore di Pietro che promette di prenderci per mano da dove Benedetto XVI ci ha portati per condurci alla modernità senza tempo del Vangelo.

    Alpino Emanuele Tabasso – Torino

    Hai ragione, caro Tabasso. Dobbiamo tornare alla profezia. Che non è questione di prevedere il futuro, quanto il coraggio di annunciare il bene, con l’esempio di vita, e quello di denunciare le ingiustizie e le storture che infettano il mondo. Sono contento che l’editoriale abbia sollevato tante risposte, di cui pubblico solo una piccolissima parte. Segno che gli alpini non sono solo custodi di memorie, ma anche attenti interpreti della storia in cui sono immersi.