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Egregio direttore, a maggio c’è stata nella mia città, Piacenza, l’Adunata nazionale degli alpini. È stata un’esperienza meravigliosa, allegra, educativa. Gli alpini hanno lasciato la mia città migliore, più bella e più ordinata, ma soprattutto hanno migliorato noi piacentini facendoci scoprire doti che non sapevamo di avere e facendoci sperimentare la convivenza e la condivisione gioiosa.

Voci da Nikolajewka

Gennaio 1963. Le percussioni, sulle pelli tirate degli otto tamburi imperiali della fanfara alpina “Taurinense”, ritmano il passo e si sentono ancora, attutite appena dal trascorrere inesorabile del tempo. La città, dalla Loggia al Duomo vecchio, mentre fasci di luce tricolore fendono il velo di nebbia che avvolge le bare di chi, finalmente, ritorna a baita, rende muto il brusio di tanta gente attanagliata, sorpresa, stupita, avvinta da un così composto corteo.

Gli alpini di Foza hanno celebrato l’85° anniversario di fondazione con alcuni importanti appuntamenti di carattere storico. Alla presenza di una rappresentanza del 5° reggimento Alpini, guidata dal col. Michele Biasiutti comandante del reggimento, è stata deposta una corona di fiori alla Selletta Stringa – Melette di Foza – in onore del col. Oreste Pirio Stringa, a cui è stato intitolato il Gruppo.

Il suono della storia

Caro don Bruno, ho letto con particolare attenzione la lettera di Marco Baraldin che rievoca un particolare delle sue avventure durante la ritirata in Russia del gennaio 1943 nel btg. Genio alpino della Tridentina. Ha ricordato lo scontro al passaggio a livello di Nikolajewka e subito ho avuto un brivido per questo racconto. Nel lontano 1943 ero stato informato personalmente dagli stessi protagonisti, rientrati al battaglione decimati, ma sopravvissuti grazie al generale Reverberi.

Una “buona annata” il 2013 per il concorso internazionale del gruppo di Arcade e della sezione di Treviso: quest’anno i racconti inviati sono stati 63, molti di ottima fattura. La premiazione è avvenuta domenica 5 gennaio nel palazzetto sportivo comunale con una buona affluenza di pubblico. Presenti alla manifestazione il consigliere regionale Federico Caner, il vice presidente della Provincia di Treviso, l’alpino Floriano Zambon e il sindaco di Arcade Domenico Presti. Il vicario Umberto Tonellato ha portato il saluto della sezione di Treviso in rappresentanza del presidente Raffaele Panno, assente per motivi familiari. Commosso e d’effetto, come sempre, l’intervento del padrone di casa, il capogruppo Florindo Cecconato.

A cinquant’anni dalla tragedia del Vajont il gruppo di Acquasanta Terme ha commemorato l’alpino Giovanni Urriani, disperso nella sciagura. Urriani era in forza alla compagnia Genio pionieri del 7° reggimento Alpini e si trovava, quel giorno, in perlustrazione lungo il corso del Piave con un compagno. Furono travolti dall’ondata distruttrice e i loro corpi non furono mai più ritrovati.

Il coro Montenero di Alessandria ha effettuato una trasferta in Belgio per partecipare al festival corale internazionale “Choeur du Pays de Charleroi”, tenuto al Bois du Cazier di Marcinelle. La risposta del pubblico è stata caldissima con molte richieste di bis. Al termine Marco Santi è stato invitato a dirigere i 400 coristi nel teatro naturale del “Bois du Cazier” con il brano collettivo “Signore delle Cime”.

Grazie, dopo tanti anni

Caro Direttore, pur essendo a conoscenza del fatidico passo, leggendo sulla pag. 4 del nostro giornale di gennaio "Dopo tanti anni..." non posso che provare tanta nostalgia per un lungo periodo di collaborazione giornalistica sempre intesa a migliorare il nostro approccio con i lettori. Basile ha fatto una scelta e con lui la stessa Associazione Nazionale Alpini, personalmente ne sentirò la mancanza, tra di noi c'era molta sintonia, sincerità, franchezza e alto spirito di collaborazione.

Radici alpine

Le troviamo ovunque, persino in città. Con la testa piegata all’indietro, le osserviamo dal basso. Sono piante secolari, alle volte più giovani. Custodi nei parchi, esse corrono in fila indiana lungo i campi in pianura, abitano sopra alture modeste e alte quote. Ve ne sono infinite specie, differenti per forma, colore e grandezza eppure tutte accomunate da un elemento imprescindibile: le radici. Sono proprio questi getti, elementi fondamentali per la vita della pianta, essi rompono la terra fin nelle viscere, la cingono in una presa serrata, famelica.

Un segno di vita

Tanti anni fa ho avuto l’onore e la gratificazione di prestare servizio militare nel 1° reggimento artiglieria da montagna: i 18 mesi trascorsi hanno lasciato in me una traccia profonda e la consapevolezza di quei valori oggi purtroppo screditati sulla strada della totale indifferenza.

Un alpino "ecumenico"

Pregiatissimo direttore, ho letto l’articolo “alpini e basco” nel numero di dicembre 2013 e la cosa mi ha rispolverato un piacevole ricordo della naja. Deve sapere che avrei preferito andare nei carabinieri ausiliari, visto che padre e nonno ne avevano fatto parte, in alternativa l’alpino... ma nel 1968 il destino mi ha portato a Roma dove ho frequentato la scuola allievi sottoufficiali dell’esercito, alla Cecchignola, quindi niente berretto rigido e niente penna sul cappello ma basco.

Alpino nell'animo

Gentile direttore, le scrivo in relazione alla lettera contenuta nel numero di ottobre di Giovanni Galeazzi di Milano e ripresa da Renzo Ronzani di Lusiana nel numero di dicembre. Sono nato a Santa Caterina di Lusiana nell’Altopiano di Asiago e nonostante avessi espresso nel colloquio di fine visita di leva ad un colonnello il desiderio di assolvere il servizio nelle truppe alpine, motivando questa mia volontà per avere uno zio reduce dalla Russia nella mitica Julia, ho svolto il servizio militare nell’Aeronautica Militare.

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Nato ad Aosta il 20 gennaio 1997 è dottore commercialista, iscritto anche all’albo degli esperti contabili della Valle d’Aosta e ha l’abilitazione alla professione...

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