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Un editoriale commovente

Caro direttore, ho tra le mani L’Alpino di maggio. Ho guardato, dapprima con curiosità, la copertina. Poi ho letto l’editoriale. Sono rimasto commosso. Bravo che ci fai ammirare il cuore semplice di questo bimbo e le sue insospettate capacità.

Caro direttore, comincio con quella che dovrebbe essere la conclusione della lettera: “Tanto le cose non cambiano mai!”. Anche quest’anno a L’Aquila si sono verificate situazioni e problemi che ormai caratterizzano tutte le nostre adunate da molti anni. 

«Non andate via!»

Grazie e grazie… Lo ripeteremo ogni volta che penseremo a voi. Questi giorni, questo raduno così grande, così oceanico, un po’ l’avevamo temuto. Non vi conoscevamo, non sapevamo nulla, o quasi, della vostra vitalità, del vostro coraggio, della vostra allegria e delle vostre musiche. Il primo giorno vi abbiamo guardato un po’ con curiosità e molto con sospetto. 

Caro direttore, la data del 24 maggio di questo 2015 ha dato l’avvio alle celebrazioni del centenario della Grande Guerra. C’è il pericolo che si usino parole sbagliate. Un conto è festeggiare e un altro è celebrare un evento catastrofico per il prezzo pagato in vittime militari e civili. Dopo cento anni ci si aspetta che la storia consegni intera la verità che è facile falsare, anche solo con le omissioni. Ci sono fatti dei quali non si parla.

Business Adunata

Caro direttore, vorrei subito precisare che questa mia non vuole assolutamente essere una polemica e riguarda tutti gli ambulanti che vendono di tutto durante le adunate. Penso che le nostre adunate nazionali siano diventate anche un bel business per la città che le ospita e per tutti gli operatori che gravitano intorno. 

E' stata una bellissima manifestazione iniziata con l’alzabandiera sul piazzale della ex stazione ferroviaria, accanto al monumento dedicato all’alpino Beniamino Ferraris. Un gesto semplice, pieno di sincera devozione per il nostro Tricolore che si è disteso sul pennone, sospinto dal vento, mentre tutti cantavano l’Inno di Mameli. 

Bèrghem arriva prima

Bedonia è una cittadina in provincia di Parma, incastonata fra le cime dell’appennino dell’alta Val Taro dove, in ogni famiglia, è presente e viva la tradizione alpina. Teatro di tante manifestazioni di grande richiamo per le penne nere: quattro raduni sezionali e un’adunata nazionale della Julia, nel 1953 fu don Carlo Gnocchi a celebrare la Messa in uno di questi eventi. Nel 2003 approdò a Bedonia lo sport alpino con l’organizzazione del 31º campionato Ana di marcia di regolarità in montagna. 

E' ormai da un anno che tutti i sabati gli alpini della Sezione di Milano presidiano il Sacrario dei Caduti di largo Gemelli, chiamato anche “Tempio della Vittoria”. Dalle 9 alle 17 accolgono i visitatori - moltissimi gli stranieri - in questo luogo indicato in tutte le guide turistiche della città. 

Al Forte di Colico

Si consolida il legame tra gli alpini della Sezione “Alto Lario” e Forte Montecchio Nord di Colico, la struttura realizzata per la Prima Guerra Mondiale. Il 24 maggio, data che segnò un secolo fa l’inizio del conflitto, le penne nere del territorio hanno voluto rendere omaggio ai Caduti proprio al Forte dove sono posizionati quattro pezzi da 149S della Prima Guerra Mondiale. Una commovente cerimonia dell’alzabandiera che ha visto schierati sotto il pennone gli alpini dei Gruppi della Sezione di Colico provenienti dal lecchese e dal comasco.

La delusione scomparsa

Caro alpino don Bruno, ora, come si usa dire, a bocce ferme, posso dire che mi sono sbagliato e mi sono pentito. Fra gli alpini astigiani che il primo sabato di settembre 2013, allorché fu assegnata l’Adunata nazionale a L’Aquila, penso non ci sia stato nessuno più deluso di me, e l’ho subito espresso con una email di protesta sul sito https://www.ana.it (l’unica pubblicata di disapprovazione e per la quale ho subito tante proteste).

Un disegno geniale

Caro direttore, il numero di maggio de L’Alpino mi ha dato una grande felicità. Complimenti per aver dedicato la copertina al disegno di un bambino. Prima di tutto perché il disegno è veramente geniale in quanto sintetizza l’essenza dell’alpino e poi perché è stato fatto da un bambino. Non le nascondo che secondo la mia modesta opinione, essere alpini non può fermarsi solo ai ricordi, commemorazioni o feste. Essere alpini vuole dire uno stile di vita fatto da senso del dovere, semplicità, modestia, attenzione verso gli altri, impegno quotidiano, amore verso il proprio Paese.

Lo scorso 31 maggio il teatro Dal Verme di Milano ha ospitato l’annuale assemblea dei Delegati, che ha avuto quest’anno un’appendice straordinaria, rivolta alle votazioni per la modifica degli articoli 15 e 20 dello Statuto e per l’inserimento di un nuovo articolo. Davide Forlani, già Presidente della Sezione di Brescia, è stato nominato presidente dell’assise; le funzioni di segretario per la parte speciale di modifica dello Statuto sono state svolte dal notaio Beppe Parazzini, per l’assemblea ordinaria da Roberto Celotta della Sezione di Milano.

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