Ottantesimo a Cargnacco

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    Domenica 5 febbraio al tempio nazionale “Madonna del Conforto” di Cargnacco, alle porte di Udine, è stato celebrato l’80º anniversario della battaglia di Nikolajewka. Presente la Julia con la Bandiera di guerra del 3º artiglieria terrestre da montagna, la più decorata tra i reggimenti di artiglieria dell’Esercito con il picchetto d’onore, sempre del 3º, la fanfara della brigata che ha scandito tutte le fasi della cerimonia, all’esterno, nel piazzale antistante il tempio. Massima autorità militare presente, il generale C.A. Ignazio Gamba, comandante delle Truppe Alpine in rappresentanza di tutte le penne nere in servizio nell’Esercito.

    A Cargnacco nel 1949 si pose la prima pietra alla costruzione del tempio, consacrato nel 1955, eretto per ricordare tutti i giovani che sacrificarono la propria vita in quella tragica campagna e per volontà di don Carlo Caneva, Medaglia d’argento al valor militare, cappellano militare in Russia con il battaglione Morbegno del 5º Alpini (adesso della Julia), e al rientro, parroco di Cargnacco, dove oggi riposano i resti di migliaia di Caduti, noti e ignoti, che dal 1990 iniziarono ad arrivare dalla Russia, nel tempio a loro dedicato, unico monumento in Italia ai soldati dell’Unirr, progettato dall’architetto friulano, anch’egli reduce di Russia, Giacomo Della Mea. Presenti il Labaro scortato dal presidente Sebastiano Favero e dal comandante della Julia, gen. B. Fabio Majoli; tutti i presidenti delle Sezioni del Friuli Venezia Giulia, il medagliere nazionale dell’Unirr accompagnato dal presidente Giovanni Soncelli e dal vicecomandante della brigata, col. Enzo Ceruzzi; i gonfaloni delle città di Udine, decorato di Medaglia d’oro al valor militare e di Pozzuolo del Friuli, comune del quale fa parte Cargnacco.

    Presenti anche i comandanti dell’8º Alpini di Venzone e del 14º Rcst. alpini di Udine. Dopo la resa degli onori ai Caduti con la deposizione di una corona d’alloro al cippo bronzeo posto ai piedi del pennone che idealmente abbraccia gli altri dodici collocati nel piazzale che ricordano le divisioni ed i reparti impiegati nella campagna di Russia, la cerimonia militare è proseguita con la consegna al direttore del sacrario militare di Redipuglia, da parte dei familiari dei Caduti, dal presidente della Sezione di Udine, Dante Soravito de Franceschi e da rappresentanti della Sezione di Vicenza “Monte Pasubio” e di Conegliano, dei piastrini identificativi del ten. Enzo Pagni, Medaglia d’argento al valor militare del 3º reggimento artiglieria da montagna, nato il 23 gennaio 1915 a Livorno e Caduto durante la ritirata a Nowo Postojalowka il 21 gennaio 1943, inumato nel Tempio di Cargnacco; dell’alpino Mario Baù, Medaglia di bronzo al valor militare del 9º Alpini, deceduto il 9 giugno 1943 durante il periodo di prigionia nel campo 188 di Tambov, dove è sepolto in una fossa comune.

    Il comandante delle Truppe Alpine, gen. Gamba, ha consegnato quattro encomi solenni, al col. Francesco Suma, comandante del 3º artiglieria da montagna di Remanzacco, al 1º luogotenente Leonardo Ronzani, al graduato capo Sergio Reale e al graduato capo Giuseppe Salvo, tutti e tre effettivi al 7º Alpini di Belluno, per essersi particolarmente distinti per lodevole comportamento in servizio. Successivamente tutte le autorità, i gonfaloni e i labari delle associazioni combattentistiche e d’arma, si sono trasferiti all’interno del tempio, per la Messa celebrata dal cappellano capo della Julia, don Marco Minin. È stata deposta una corona d’alloro al sacello e un mazzo di fiori sulla tomba di don Carlo Caneva, che lì riposa.

    I consiglieri regionali e la presenza di numerosi sindaci dei Comuni della zona hanno testimoniato quanto in Friuli i cittadini siano vicini agli alpini e sentano proprie le gesta delle penne nere che in passato hanno sempre rappresentato l’Italia dove sono stati chiamati ad operare, alpini che sono “uomini di pace abituati a fare il loro dovere”, come recentemente affermato dal presidente nazionale Favero. Presenti alla Messa la centenaria professoressa Paola Carnielli Del Din, Medaglia d’oro al valor militare e Julia Marchi, figlia di Romolo Marchi, sergente dell’8º Alpini, Medaglia d’argento al valor militare, perito in Russia nelle fila del battaglione Gemona proprio il 26 gennaio 1943, nella battaglia di Nikolajewka. Il presidente della Sezione di Udine Soravito de Franceschi ha organizzato, in collaborazione con il comando brigata Julia, per la celebrazione dell’80º di Nikolajewka, sabato 4 febbraio, nel pomeriggio, anche una conferenza e un concerto.

    La conferenza storica su Nikolajewka tenuta dal col. Franco Del Favero, capo di Stato Maggiore della Julia, ha ripercorso i fatti che hanno preceduto le fasi della battaglia, oltre a raccontarne i passaggi principali. In serata nel gremitissimo auditorium Ipsaa di Pozzuolo del Friuli si è esibita la fanfara della Julia, diretta dal sergente maggiore Flavio Mercorillo. Il programma della serata ha alternato brani prettamente militari a composizioni appositamente realizzate per raccontare le vicende degli alpini nella campagna di Russia, musiche accompagnate da immagini e dalla lettura di brani tratti da “Centomila gavette di ghiaccio”.

    Massimo Blasizza