Onore alle Penne Mozze nel segno della solidariet

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    Dall’Abruzzo alla Marca Trevigiana in segno di riconoscenza per la solidarietà dimostrata dalle penne nere della sezione di Vittorio Veneto nei confronti della gente di Paganica, e quindi l’intervento del consigliere nazionale Sebastiano Favero, appena rientrato da Rossosch, dove aveva diretto venti volontari per lavori di manutenzione straordinaria all’Asilo Sorriso: così, all’insegna della solidarietà, si può sintetizzare il 38º raduno al Bosco delle Penne Mozze a Cison di Valmarino.

    C’erano alcune migliaia di alpini, provenienti da ogni regione, Sicilia compresa, gli alpini della sezione di Vittorio Veneto presieduta da Angelo Biz, di Valdobbiadene con il presidente Paolo Vanzin, Treviso con il presidente Luigi Casagrande e Conegliano con il presidente Gian Battista Bozzoli. E alpini siciliani, con il presidente Antonio Garraffo e di altre dieci Sezioni, con 140 gagliardetti. E poi i Sindaci con i gonfaloni di 15 comuni e 14 rappresentanze d’Arma.

    Questo memoriale che l’ANA di Vittorio Veneto ha costruito, prima per i Caduti della Sezione, quindi allargandolo a quelli di tutta Italia, si è arricchito, nella prima domenica di settembre, di due nuove targhe a ricordo di quelli che sono andati avanti nelle sezioni di Palmanova e di Piacenza. Questa di domenica 6 settembre, è stata, come sempre, una cerimonia semplice e austera nella sua sobrietà, col presidente del Comitato per il Bosco, Claudio Trampetti a dare il benvenuto e a ricordare due anniversari: nel 1969, la realizzazione del Cristo crocifisso posto sull’altura sopra il Bosco e il ventennale della scomparsa di Mario Altarui, ideatore di questo memoriale .

    Il discorso della solidarietà alpina svolto da Sebastiano Favero ha quindi trovato pratico riscontro nelle trenta penne nere abruzzesi giunte a Cison di Valmarino guidate dal capogruppo di Paganica, Palmerini e dal vicesindaco de L’Aquila De Paolis, per esprimere gratitudine alla sezione di Vittorio Veneto per il dono ricevuto: un prefabbricato su due piani di quattrocento metri quadrati, ormai in avanzata fase di costruzione. Un tangibile segno di solidarietà degli alpini della Città della Vittoria con la gemellata Paganica.

    Giovanni Lugaresi

    Pubblicato sul numero di ottobre 2009 de L’Alpino.