Longarone: il 'Vajont degli alpini' 40 anni dopo

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    9 ottobre 1963: a oltre quarant’anni da quella terribile notte in cui morirono duemila innocenti, le comunità colpite dalla tragedia non hanno dimenticato quanti accorsero a prestare i soccorsi. Tra di loro c'erano anche centinaia di alpini e proprio nell'ambito delle celebrazioni del 40 anniversario il gruppo ANA di Longarone ha voluto ricordare gli alpini volontari che collaborarono alle operazioni di soccorso, sia quelli della sezione di Belluno che quelli accorsi da ogni parte d’Italia.

    A Longarone si è svolta nella sede del gruppo la consegna dei riconoscimenti. II capogruppo Arcangelo De Mattia ha rievocato la tragedia nella quale persero la vita anche tanti soci, tra i quali il capogruppo Antonio Coletti e il suo vice Roberto Teza.
    ‘Subito si mosse la solidarietà della sede nazionale e delle sezioni ha detto mediante diverse visite effettuate dall'allora consigliere nazionale e vice presidente della sezione Rodolfo Mussoi, visite che hanno portato a Longarone oltre alla solidarietà umana anche ingenti aiuti materiali agli alpini superstiti sinistrati e alle loro famiglie.

    Superata la prima fase dello sgomento e del dolore, Franco Franchini, uno dei superstiti, che perse l'intera famiglia, con l'aiuto di alcuni collaboratori iniziò a dar vita al nuovo gruppo. All'adunata di Verona del 1964 il ricostruito gruppo ricevette ufficialmente dalle mani della madrina Albina Feltrin, orfana di guerra, il nuovo gagliardetto, che ancor oggi è la nostra bandiera’. Poi la consegna di due medaglie ricordo: una a Luciano Cherobin (che era vice presidente nazionale vicario, n.d.r.) e l’altra al presidente della sezione di Belluno Arrigo Cadore.

    Adriano Padrin