La storia trascurata

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    Il bollettino (della vittoria) di Armando Diaz a Milano è inciso su una gigantesca lapide: da ragazzo nessuno me lo ha mai letto, tranne un professore delle medie allo scopo di far notare una svista di analisi logica: i resti di quell’esercito risalgono le valli che discesero , ma non furono i resti dell’esercito a discendere le valli. Arguta analisi, bravo! Ma la guerra, la vittoria, il sangue, i Caduti, la Patria, il Grappa e il Piave?Tutto questo chi dei miei maestri me lo ha mai raccontato? Amara confessione: nessuno!

    Andrea Gorgoglione

    È vero che la scuola, frastornata da cambiamenti epocali nell’educazione dei giovani e da infiltrazioni ideologiche devianti, ha trascurato la storia, specialmente quella moderna. E quando non l’ha fatto, raramente è riuscita a trasmettere correttamente gli avvenimenti, le cause e le conseguenze. Omissioni e distorsioni hanno disaffezionato intere generazioni dal gusto di conoscere il passato. È altrettanto fuorviante tuttavia ritenere che siano solo gli insegnanti i responsabili di queste lacune nella formazione civica degli studenti. Gli interessi e le prospettive di chi ha frequentato la scuola negli ultimi trent’anni sono cambiati radicalmente e hanno disorientato un po’ tutti: docenti, genitori e ragazzi. La scuola è diventata un’istituzione obsoleta che in parecchi hanno tentato di cambiare o demolire, con i risultati che lascio al vostro giudizio.