La politica del giornale

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    Ricevo regolarmente L’Alpino, ne leggo con soddisfazione gli articoli in esso riportati con i quali provvedo a crearmi quella “speciale cultura alpina” che unisce tante persone dislocate su tutto il territorio nazionale. La lettura di questa rivista – resa possibile dalla precisa e famigliare comunicazione – mi ha permesso di approfondire e migliorare le conoscenze ricevute nel periodo scolastico riguardanti il periodo della “Grande Guerra” e di quella ultima combattuta. La rivista riveste anche preciso metodo comunicazionale univoco per tutti gli iscritti, con lo scopo di cementarne i legami e rendere più praticabile la trasmissione del sapere e delle dovute esperienze. Gli alpini rappresentano un modello di associazione unico nel suo genere, non solo a livello nazionale, ma riconosciuto nella sua forma ed organizzazione come esempio da imitare. Tra i tanti meriti che vanno loro riconosciuti – e qui mi piace ricordarlo – è di aver acquisito un’adeguata “mentalità”, traducibile nel modo di vedere le cose, di interpretarne la realtà e di affrontarne le necessità. Anche nel modo di risolverle. Dunque, non un semplice sostantivo, ma un valore aggiunto espresso in tanti anni di vita associativa ed in forma sinergica tra le diverse realtà del Paese.

    Francesco Melotti, Aggregato al Gruppo di Peschiera, Sezione di Verona

    Caro Francesco, nel tuo scritto evidenzi quella che è la “politica” del giornale. Portare dentro la storia e dalla storia approdare alla vita. Il sapere che diventa sapore, cioè modo di sentire, di vedere le cose e soprattutto di assumere il senso di responsabilità verso il bene comune. Grazie del tuo apprezzamento e della tua vicinanza.