La morale c'?

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    In una società estremamente variegata, multietnica dove ai veri valori difesi da sempre dagli alpini e non solo, prendono piede sempre più l’indifferenza, l’apatia, la superficialità, il desiderio sfrenato di apparire sempre e comunque, il mancato rispetto per la vita umana, mi chiedo: ma esiste ancora una morale?

    Ferruccio Righele Schio (VI)

    Domanda senza risposta. Credo che tu sia consapevole di toccare un argomento che dovrebbe mettere insieme, come ebbi a dire altre volte, antropologi, sociologi, filosofi, teologi e via dicendo per mesi e forse anni, senza arrivare mai ad una risposta univoca e definitiva. Una riflessione scarpona, senza pretese, però consentimela. La morale, se deriva da una verità rivelata (i Comandamenti per i Cristiani ed Ebrei, il Corano per i Musulmani, ecc.), ha dei margini d’immutabilità, se sintetizza comportamenti sedimentati nel corso della storia, cambia. E una morale che cambia non è più una morale, nel significato che intendiamo comunemente. Oggi sta cambiando tutto e non vediamo l’ora di cambiare. Macchina, casa, lavoro lasciatemelo dire moglie/ marito, luoghi di vacanze, modi di pensare, appartenenza politica e si potrebbe continuare. Parlare di valori è come buttarsi nell’oceano senza saper nuotare. Noi alpini abbiamo un piccolo porto rifugio, che mi auguro continueremo a difendere: l’amore per la montagna, definita da Montanelli la migliore accademia per un ufficiale, per l’Italia e la sua civiltà, la memoria di chi ha sofferto e pagato con la vita la libertà e il benessere di cui siamo beneficiari e il senso di comunità o di appartenenza che ci fa sentire Italiani. Non è una trincea, ma un modo per indicare ai nostri figli una direzione, che non ci risolve tutti i problemi esistenziali, ma sentiamo utile. Complice anche la scuola della naja.