La Messa in cattedrale e in tutti i paesi della valle

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    Anche la celebrazione della Messa in suffragio dei Caduti è stata un avvenimento eccezionale. Infatti alle cinque del pomeriggio di sabato, mentre il vescovo di Aosta, monsignor Giuseppe Anfossi concelebrava la Messa con cappellani militari, in tutti i paesi della valle avveniva la stessa celebrazione.
    È stato qualcosa di più d’un semplice espediente al fatto che la cattedrale di Aosta è piuttosto angusta e all’impossibilità logistica di spostarsi dai paesi al capoluogo: è stata un’unica voce di preghiera che si levava da una terra che ha visto, nella prima e nella seconda guerra mondiale, partire tanti suoi figli che non hanno più fatto ritorno. Il vescovo ha parlato della necessità dell’amore, della forza che tiene gli alpini legati alla propria terra, della loro capacità di mobilitarsi per la pace. Una generosità ha detto il presule che oggi si traduce in solidarietà, ben inserita nel tessuto della nostra popolazione .
    All’offertorio gli alpini hanno portato all’altare un Tricolore (nel ricordo di quanti sacrificarono la vita compiendo il dovere di soldato), un cappello alpino (un simbolo di questa valle e di solidarietà), un casco (simbolo dell’impegno sociale degli alpini), scarponi e corda (simbolo del viaggio ma anche della solidarietà che ci deve tenere insieme, come in cordata).
    La preghiera dell’Alpino, sulle note di Signore delle cime ha concluso la celebrazione.