L'Adunata a Bolzano

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    Conosco bene l’Alto Adige. In vacanza lassù fin da piccolo, ho svolto pure il servizio militare. Da tempo ci lavoro con un mio ufficio. Posso dire che gli altoatesini/sudtirolesi sono gente molto seria e non odiano gli italiani.

    Anzi vorrebbero poterli amare. Odiano invece l’amministrazione italiana, il fisco vessatorio, la protervia del nostro apparato amministrativo. Insomma, odiano ciò che odio anch’io. Invito a una maggiore solidarietà e suggerirei di sostituire il monumento dell’Alpino di Brunico con un altro in cui un alpino e un alpenjäger austriaco si danno la mano.

    Gaio Croci – Salsomaggiore (PR)

    Sono un alpino, ho letto sul nostro mensile quanto da te scritto sul monumento all’Alpino di Brunico. Ho fatto l’Alpino a Merano e poi a Bolzano, nove anni in vacanza estiva a Brunico e tutti i giorni passavo davanti a quel monumento ed ero orgoglioso di quello che rappresenta per noi e per la gente di lì. Almeno per la gente normale. In questo paese anormale siamo ancora in grado di dire quello che va detto: “È questa l’eredità che vogliamo testimoniare a Brunico?”.

    Giuseppe Gandini

    Dopo aver letto le dichiarazioni del presidente dell’Alto Adige Durnwalder, il quale dichiara che si ritiene austriaco, mi sento di dire che non parteciperò all’Adunata degli alpini di Bolzano e il Consiglio Direttivo Nazionale dovrebbe porre la questione se farla.

    Rinaldo De Rocco – Gruppo di Canale d’Agordo

    Se il presidente della Provincia di Bolzano riesce a mettere in discussione un’Adunata nazionale degli alpini bisogna riconoscergli poteri straordinari. Il Consiglio Direttivo dell’ANA ha scelto Bolzano per l’85ª Adunata, come tutte le altre d’altronde, prescindendo da considerazioni o giudizi su chi governa le pubbliche amministrazioni ed ha seguito una logica alpina. Alcune dichiarazioni possono essere fuori luogo e dare fastidio, a Bolzano come a Roma o altrove, ma questo non sfiora le nostre decisioni. La città scelta ha i requisiti richiesti per una manifestazione come la nostra, ci sono in quella terra dei magnifici alpini, anche di lingua tedesca, l’ospitalità è per tradizione eccellente, di che cosa ci preoccupiamo? Casomai, in considerazione della cura e dell’eleganza con cui sono tenuti giardini e vie, della austera signorilità del centro storico, facciamo in modo che degli infiltrati fracassoni non facciano ricadere su di noi i loro comportamenti incivili. Come purtroppo è già accaduto.

    Pubblicato sul numero di maggio 2011 de L’Alpino.