Infranto un tab, o un segno dei tempi? La prima alpina nel Direttivo di un Gruppo

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    Più che un tabù che cade è un segno dei tempi che si aggiunge alla lunga storia dell’Associazione alpini: una giovane donna nel consiglio d’un gruppo ANA, il gruppo di Malborghetto Valbruna, della sezione di Udine. È il caporale Daniela Paolini, in servizio al distaccamento di Tarvisio dell’8º Reggimento Alpini.

     

    E’ stata eletta con notevole consenso nel corso dell’ultima assemblea del Gruppo. Nella fotografia la vediamo assieme all’ex capogruppo Pio Pinagli (a sinistra) ed al nuovo capogruppo e vice presidente sezionale uscente, Stefano Toscani. Oltre a Daniela, fanno parte del Gruppo altre due ‘alpine’, una in armi, Mariangela Mattarei ed una in congedo, Rosaria Scarimola.

    Proprio di quest’ultima riportiamo il testo della lettera scritta al capogruppo, una volta andata in congedo prima dell’elezione di Toscani. Se qualcuno avesse ancora qualche dubbio sulla profondità e l’intensità dei sentimenti alpini, che non conoscono latitudini e longitudini, ha motivo di ricredersi leggendo questa lettera.

    A Pio Pinagli e a tutti gli alpini del gruppo di Malborghetto Valbruna.
    A distanza di pochi giorni dal mio congedo inizio a riflettere su ciò che è stato per me quest’anno di vita militare. Un anno intenso, vissuto all’insegna del sorriso ma anche del pianto, del coraggio ma anche della paura, un anno in cui i momenti belli e pieni di gioia si sono alternati a momenti negativi e colmi di tristezza. Ma, come succede alla fine di ogni esperienza, adesso tutti i momenti negativi sono dimenticati, e di essa non mi restano che i momenti felici e pieni di sorrisi. Bene, immagino che siate felici di sapere che in questi momenti felici ho collocato anche le giornate (purtroppo poche), trascorse in vostra compagnia. Ringrazio tutti voi perché con la vostra allegria e la vostra calorosa accoglienza mi avete ricordato in ogni momento il mio meraviglioso Sud, aiutandomi così a non sentirne una nostalgia eccessiva. Vi ringrazio perché con il vostro modo di fare semplice e scherzoso, ma allo stesso tempo profondo e significativo, mi avete aiutata a rafforzare quei valori di amicizia e solidarietà che molte volte nel corso dei miei vent’anni avevo praticato con freddezza e superficialità. Come mi ha detto il signor Pio Pinagli Alpini si nasce o si diventa poi sempre si rimane . Questa lettera non vuole essere, dunque, di congedo anche da voi, ma una lettera per ringraziarvi tutti e per ricordarvi che, anche se da lontano, resterò ancora a lungo una dei vostri e, scusatemi se risulterò un po’ banale, nel mio cuore sarò sempre una alpina!

    Rosaria