Il senso dello Stato

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    Nella lettera comparsa sul numero di gennaio Gianluca diceva che tra i ragazzi della sua età c’era assenza del senso dello Stato. Parlo a titolo personale: vedo tante facce sconvolte quando dico quello che vorrei fare in futuro: servire la mia Patria realizzando il mio sogno di entrare a far parte degli alpini. Molti non sono d’accordo. Si lasciano trascinare da mille altre cose molto meno importanti.

    Una ragazza di 19 anni Lettera firmata

    Se è vero che ci sono ragazzi con un alto senso dello Stato è altrettanto vero che molti lo considerano un residuato della cultura ottocentesca, con manifestazioni virulente nella prima metà del Novecento. Anche nelle famiglie ormai si affievolisce l’attaccamento alle Istituzioni, per non parlare della scuola. È una deriva molto pericolosa di cui i giovani sono vittime, non protagonisti. Purtroppo le responsabilità principali vanno attribuite a chi ha retto le sorti del Paese senza esserne all’altezza o senza possedere i requisiti culturali e morali dell’uomo di Stato.