Il saluto del generale di C.A. Armando Novelli

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    Caro Direttore,

    desidero affidare al Suo giornale il mio saluto per tutti gli Alpini dell’Associazione, per i membri del Consiglio Direttivo Nazionale e per il nostro carissimo Presidente Corrado Perona.

    Dopo 13 mesi, tocca anche a me, infatti, lasciare il Comando delle Truppe Alpine e posso dirvi che questo momento dei saluti è sofferto ed anche doloroso. L’avvicendamento in questi incarichi di comando è però, per l’Istituzione militare, sinonimo di rinnovamento e di vitalità che sono valori estremamente positivi e che faranno, quindi, solo bene anche alle Truppe Alpine che sto lasciando.

    La prima cosa che viene in mente in queste circostanze è fare un consuntivo, ma poiché la consuetudine è di fare consuntivi positivi, io mi asterrò e mi auguro che per questo mi ringrazierete. Ho vissuto questo periodo con intensa partecipazione, lascio gli Alpini in armi con sentimenti di ammirazione e di orgoglio e mi congedo dall’Associazione Nazionale Alpini con la consapevolezza dei suoi valori, della sua forza e della sua importanza, per il nostro Paese e per noi, in servizio.

    I sentimenti di ammirazione e di orgoglio che provo per i primi sono la conseguenza di quanto ho visto loro fare, in Italia ed all’Estero, in montagna e nelle sedi stanziali: gli Alpini di oggi hanno continuato a fare il loro dovere con impegno, sacrificio ed anche coraggio. Non c’è stato nessuno che non mi abbia sottolineato, entusiasticamente, la loro professionalità, la loro organizzazione ed il loro impegno: sono sicuramente validi ambasciatori del nostro Paese, ma vorrei che Voi li consideraste, e so che lo fate, anche importanti ambasciatori della nostra Associazione.

    È vero o no che attraverso loro il cappello alpino è stato rivisto nei Balcani ed è stato conosciuto ed anche apprezzato in Iraq, in Afghanistan e in Libano? Carissimi Alpini in congedo, mi avete dimostrato, e spesso Ve l’ho detto, di essere una risorsa insostituibile per la nostra società e per le nostre comunità locali, di essere Uomini veri, con la vocazione, oggi, sempre più rara, del fare più che del dire.

    Pensandovi, rivivo emozioni forti: la messa di Natale per i nostri Caduti a Milano, l’Adunata nazionale di Cuneo, il pellegrinaggio in Adamello e tante altre circostanze di cui mi seguirà il ricordo. Vi ringrazio per la vicinanza, per la partecipazione e per la collaborazione che avete fornito a me ed a tutte le Truppe Alpine.

    Ringrazio Lei, Brunello, e tutta la redazione de L’Alpino per l’attenzione dedicata ai nostri reparti ed alle loro attività, Vi ringrazio per la sensibilità dimostrata verso i nostri problemi e per la condivisione dei momenti più difficili. Ringrazio il Presidente Perona, per i Suoi sentimenti e per la Sua amicizia. Mi inchino al Labaro Nazionale dell’Associazione e considero un privilegio averlo scortato tante volte.

    Se è vero che l’unione fa la forza, così come ci ha ricordato il generale Iob, da queste pagine, dobbiamo tutti continuare a lavorare per essere uniti, nel rispetto dei ruoli e nel riconoscimento delle diverse funzioni: io lo farò per il bene degli Alpini.

    Viva gli Alpini, viva l’Italia.

    Generale di Corpo d’Armata
    ARMANDO NOVELLI