Il Natale?Aboliamolo

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    Ho letto su L’Alpino di dicembre 2008: Il Natale?Aboliamolo . In Spagna, un certo signor Alejandro Valentin di Valladolid, giudice, ha emesso una sentenza che dice: La presenza di simboli (il crocifisso) dove ci sono minori in piena fase di formazione potrebbe provocare in loro la sensazione che lo Stato è più vicino al cattolicesimo rispetto ad altre religioni . Quindi (dice il nostro alpino) via dalle scuole! Farei abbattere tutte le chiese, eliminerei le bandiere di Gran Bretagna, Grecia e quasi tutti i paesi baltici e via dicendo.

    Angelo Visani, gruppo alpini Imola

    Il Corriere della Sera del 2 aprile, articolo di fondo, riferendosi all’Afghanistan, scrive che Perwiz Kambakhsh (fu) condannato a vent’anni di galera per blasfemia , che poi erano solo articoli a favore dei diritti delle donne . È di questi giorni la notizia della fucilazione di una coppia di presunti adulteri. Come si vede il mondo è bello e vario, forse anche troppo. Qui entriamo in problemi di enorme portata, ma la sensazione che si ha è che ci sia la tendenza a trasformare il credo, non importa se religioso o laico, in un modello culturale o ideologico. Da qui a passare alle conseguenze estreme, la religione è nulla, oppure tutto, il passo è breve. La tradizione occidentale poggia sull’invenzione dello stato laico, rispettoso di tutti i credo religiosi, ma deve vedersela con le intransigenze di chi pretende di dovere prima di tutto rispondere ai dettami della propria fede. La religione come bisogno dell’animo umano, come espressione di una tradizione incarnata nelle cattedrali, nelle moschee, nei templi, nella tradizione è forte, al punto che Putin ha dichiarato: alla sicurezza della Russia la chiesa è vitale quanto l’arsenale nucleare. Non è più questione di credere o no in una entità metafisica, c’è il rischio di vederci imporre riti, divieti o comportamenti estranei alla nostra storia. Che non è una religione, ma ci è sacra.

    Pubblicato sul numero di maggio 2009 de L’Alpino.