Il militarismo e la guerra

    0
    54

    Strana la provenienza di questa mail, da uno che non è stato alpino e, in ormai tarda età, riconosce questa mancanza come fosse la maggiore lacuna nella sua vita. Migrato in Belgio da 40 anni, ho una figlia che ha scelto la carriera militare nella marina belga! Quattro gusci di noce, ma sono i migliori specialisti della NATO in fatto di sminamento! Un giorno le ho chiesto: Ma non ti accusano alle volte di militarismo?Di essere una guerrafondaia?Di imparare ad ammazzare la gente? . La risposta: Papà, nessuno è militarista meno di un militare, perché nessuno meglio di un militare sa che cosa brutta è la guerra. Siamo militari perché abbiamo la testa fatta in un certo modo, ma se ci fai bene caso, i militari fanno le guerre ma a decidere di farle sono sempre i politici, cioè dei civili. Noi eseguiamo gli ordini e basta. E da un paese all’altro, non ci sono variazioni sostanziali nei codici d’onore .

    Achille Ziccardi Anversa

    La risposta della figlia di Achille è ineccepibile. Le guerre non sono i militari a decidere di farle. Sono, da sempre, una peste che accompagna l’umanità e a volerle sono rispettatissimi signori che poi finiscono per essere i soli a lasciare una traccia nella storia. Poco importa come. Da qualche tempo però c’è qualcuno che si ostina a vedere in chi indossa, o ha indossato una divisa l’untore che alimenta il militarismo. Lo tocchiamo con mano anche noi alpini in congedo. Onoriamo i Caduti e cerchiamo di aiutare il prossimo. Ciò nonostante ogni tanto ci vediamo sbattere, più o meno caritativamente, qualche porta in faccia e ci restiamo male. Non essendo ferrati in area teologica qualcuno mi suggerisce, ahimè fuori tempo massimo!, la lettura di San Tommaso ci poniamo degli interrogativi. Carlo Magno (Spagna), i Veneziani (Lepanto) e Sobieski (Vienna) che si opposero con le armi all’islamizzazione dell’Europa sono da criminalizzare? E che dire dei paesi dove il genocidio è diventato prassi e il terrorismo si alimenta senza freni?Detesto i signori della guerra, i Rambo e chi li scimmiotta, ma ho tutta la simpatia possibile per chi indossa la divisa e non mi pento certo di averla portata.

    Pubblicato sul numero di marzo 2011 de L’Alpino.