Il futuro dell'ANA anche nella nostra P.C.

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    Primo meeting dei volontari della Protezione civile ANA del 3º raggruppamento, al PalaAlì di Padova, il 26 febbraio scorso. Tra gli oltre mille volontari molti dei quali per la prima volta hanno potuto incontrare i vertici dell’organizzazione c’è stata attenzione, partecipazione sincera e la voglia di conoscere il futuro della nostra Protezione civile.

    Hanno partecipato il presidente nazionale Corrado Perona, il vice presidente Sebastiano Favero, il consigliere nazionale Franco Munarini, il revisore dei conti Alcide Bertarini, il presidente della sezione di Padova Lino Rizzi e il generale Daniele Pino, massima autorità militare del Veneto, sempre molto vicino alla vita della nostra Associazione.

    Sul tavolo dei relatori c’erano anche il coordinatore nazionale alla P.C. dell’ANA Giuseppe Bonaldi, il rappresentante dell’ANA nella Consulta delle Associazioni del Volontariato al Dipartimento della P.C. gen. Francesco Beolchini, il coordinatore del 3º raggruppamento Orazio D’Incà, del Friuli Venezia Giulia, Ermanno Dentesano quale referente ANA con la Regione Friuli Venezia Giulia, e Roberto Giarola dirigente dell’ufficio volontariato del Dipartimento nazionale della P.C.

    Orazio D’Incà ha aperto l’incontro parlando della struttura dell’ANA per far capire la complessità del tessuto associativo e da dove provengono le decisioni che guidano l’attività di P.C. alle quali ogni componente deve attenersi. I dodici mesi in Abruzzo hanno insegnato molto ha aggiunto D’Incà a L’Aquila siamo arrivati dopo una lunga tregua, e anche in questa occasione siamo stati tempestivi ed efficaci. Da questa esperienza dobbiamo trarre insegnamenti e per questo stiamo elaborando procedure organizzative che saranno la nostra linea guida per il futuro .

    Qualche problema è emerso invece nella recente alluvione in Veneto: l’intervento è stato effettuato con efficacia minore rispetto alle nostre possibilità, poiché è mancata la giusta coordinazione che non è stata gestita dalla Regione, ma attraverso Comuni e Province che non si sono rivolte al Coordinamento del 3º rgpt.

    La nostra è una struttura che funziona bene, tanto che proprio al Triveneto è stato affidato il modulo logistico costituente della Colonna mobile dell’ANA in virtù della capacità di risposta del Raggruppamento e delle dotazioni a disposizione. Parlando dell’intervento in Abruzzo, il coordinatore del Friuli Venezia Giulia Ermanno Dentesano ha ricordato che dopo quell’esperienza tutte le Sezioni friulane hanno immediatamente avviato iniziative per individuare e formare i capi campo , una figura essenziale nell’organizzazione e nella conduzione dell’accoglienza della popolazione bisognosa di aiuto.

    Nel contempo si sta anche affrontando il problema dell’igiene e della sicurezza dei campi, in stretta collaborazione con la Regione Friuli Venezia Giulia che sostiene queste iniziative. Francesco Beolchini ha descritto la sua funzione nella Consulta nazionale delle Associazioni del volontariato e ha parlato di come è strutturata la presenza del volontariato nell’ambito del Dipartimento. È stato un intervento teso a far capire che l’ANA non è la sola associazione che fa Protezione civile e che anche per le altre realtà l’esperienza dell’Abruzzo è stata una lezione che impone la verifica, un de briefing per capire ciò che va migliorato.

    Il coordinatore nazionale alla P.C. dell’ANA Giuseppe Bonaldi ha portato i saluti del gen. Gorza (già coordinatore della P.C. ANA) che non ha potuto partecipare al meeting, e ha parlato, tra i numerosi argomenti, della costituente Colonna mobile nazionale che sarà un elemento qualificante e di prestigio per la nostra Associazione.

    La sua presentazione ufficiale si terrà a Milano il 25 giugno prossimo. La nostra Protezione civile è l’immagine moderna della nostra Associazione ha ribadito Bonaldi Non dobbiamo mai perdere la nostra autonomia e l’identità che ci contraddistingue da tutte le altre Associazioni: autorevolezza, serietà, disciplina, qualità che sono necessarie per ottenere e pretendere rapporti alla pari con le istituzioni . Sono poi intervenuti i volontari su diversi argomenti, tra cui Gasperin (sez. di Belluno), Boschet (Feltre), Piazza e Toffoletto (Vicenza) e Gottarelli dell’Associazione delle associazioni della P.C. dell’Emilia Romagna.

    In conclusione del meeting Roberto Giarola del Dipartimento nazionale alla P.C. ha riconosciuto che l’ANA in Abruzzo è stata fondamentale e ha avuto anche la capacità di lasciare traccia per il futuro con la realizzazione di parte del villaggio di Fossa . Anche per il Dipartimento l’Abruzzo è stata un’esperienza impegnativa: ben 95.000 volontari messi in campo, impressionante è stata la quantità di materiale utilizzato e grande sarà l’impegno per mantenerlo efficiente.

    Ha chiuso l’atteso intervento del presidente nazionale Corrado Perona: L’Associazione segue con attenzione la sua Protezione civile e mette a disposizione attraverso la Commissione nazionale della P.C. tutte le risorse possibili per mantenere alta la qualità delle nostre dotazioni. Per tramandare ci vogliono gli uomini e nella Protezione civile ci sono tutti e anche su di loro si gioca il nostro futuro associativo .

    Pubblicato sul numero di aprile 2011 de L’Alpino.