Il colonnello Signorini

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    Dal giorno della distruzione del “Verona” (durante la ritirata di Russia, n.d.r.) ci fu una riunione di tutti i generali e colonnelli per parlare della situazione. Non ricordo chi parlò di arrendersi. Ricordo che il colonnello Signorini disse: “Io, prima di arrendermi, devo parlare con i miei ufficiali. Vi dirò la mia decisione domattina”.

    Radiotelegrafisti presenti: io, Settimio Bellettini, il maresciallo Forti, il sergente maggiore Attilio Ubini. Dopo, nessuno ha mai sentito la parola arrendersi. Il colonnello è sempre stato davanti dando ordini di schieramento. Era lui uno dei più forti. Quando, con il tenente colonnello siamo andati (a rapporto) il colonnello era morto. È stato lui che ha comandato tutto. Mi sembra che se ne parli poco. Un uomo grande di statura e grande di fatti.

    Settimio Bellettini – Thunder Bay (Ontario, Canada)

    Non si parla abbastanza dell’epopea dei nostri alpini in Russia e dei grandi protagonisti, ma il ricordo è sempre vivo e costante. Grazie, Settimio, per avercelo rinverdito con la tua preziosa testimonianza.

    Pubblicato sul numero di maggio 2011 de L’Alpino.