Il Calendesercito e gli alpini

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    Formazione, specializzazione, professionalità. Sono questi gli elementi portanti dell’Esercito italiano : così inizia la presentazione del Calendesercito, il calendario dell’Esercito italiano per il 2009. La copertina è dedicata agli istituti di formazione e mostra alcuni giovani in vari atteggiamenti, segue la pagina con lo schieramento sullo sfondo del primo piano del capo di SME; poi, scorrendo i mesi, arriva la Nunziatella, l’Accademia di Modena, la scuola sottufficiali, quella di cavalleria, quella di artiglieria contraerea di Sabaudia e, con giugno, quella di trasporto materiali. Finito.

    Da luglio in avanti si va ai cosiddetti teatri operativi. Ci sono gli elmetti bianchi, i caschi blu, i fanti aviotrasportabili, i corazzabili, i bersaglieri, i paracadutisti Infine anche il Centro addestramento alpino, dove, come si sa, ci possono andare tutti. E una immagine di alpini?No, gli alpini no, neanche una penna che sia una. Neanche per rispetto a quelli che sono tornati in una bara dall’Afghanistan, o di quei duemila e passa che ogni giorno, e notte, si avventurano in territori da proteggere mettendo a rischio la propria vita?Neanche. Allora, una alpina?No e poi no.

    Eppure in quelle pagine di giovani allievi, seriosi, compunti e, diciamolo, anche un po’ tristi, una alpina sorridente non ci sarebbe state male, tanto per suscitare un po’ di simpatia, un mese o l’altro. Novembre, perfino Del resto si devono esser detti quelli della redazione ma cosa vogliono questi alpini, che hanno i migliori comandi nelle missioni multinazionali: hanno Beirut, Kabul, Herat, sono ai vertici di tutto, o quasi, sono coperti di lodi dai partner internazionali, all’estero ce li invidiano tutti, benvisti in Patria e stimati fuori, hanno alle spalle un’Associazione che li affianca ed è più numerosa dell’esercito, polizia e carabinieri messi insieme. Pazienza.

    Il calendario dura soltanto 365 giorni. Per le penne e i sorrisi, speriamo in quello dell’anno prossimo.

    Pubblicato sul numero di gennaio 2009 de L’Alpino.