Il 2 rgt art. da montagna Vicenza cittadino onorario di Vicenza

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    Il 20 giugno scorso si è concretizzata l’iniziativa voluta dal presidente della sezione di Vicenza Giuseppe Galvanin e dal consiglio sezionale di celebrare l’unico reparto dell’Esercito italiano che ancora porta il nome del capoluogo berico: il 2º Reggimento Artiglieria da Montagna Vicenza .

    La manifestazione ha raggiunto il culmine con il conferimento della cittadinanza onoraria al reggimento all’ombra della basilica palladiana in piazza dei Signori e la successiva sfilata del reparto per corso Palladio, tra due ali di folla che hanno salutato i militari in marcia, cosa questa che la maggior parte di loro non è più abituata a vedere. E se le autorità civili sintetizzano l’evento come Un atto d’amore verso la città (le parole sono del sindaco Achille Variati), il colonnello Dario Buffa, comandante del reggimento spiega che: Vi sono giorni che non sono giorni qualsiasi, perché non possono essere uguali a tutti gli altri.

    Quest’oggi è uno di quelli. La città di Vicenza ed il 2º reggimento, che ne porta orgogliosamente il nome, celebrano, assieme, due eventi di straordinaria importanza: il conferimento della cittadinanza onoraria al reggimento ed i primi cento anni di vita di questa gloriosa unità . Proprio il colonnello Buffa ricordando gli eventi bellici che hanno visto protagonista la città e quelli del reggimento, due storie che corrono parallele, afferma che le medaglie che decorano le bandiere del Comune berico e del reggimento: Sono fatte di una lega di ghiaccio e neve, di vento rabbioso e gelido, di sangue e di dolore, di freddo e di fatica, di determinazione e di eroismo .

    Dice Buffa non senza una certa commozione: Ciò che hanno fatto questi uomini, coloro che ci hanno preceduto, è riempirci lo zaino con una eredità quasi impossibile da portare, mettendoci così alla prova e pretendendo da noi l’impegno di seguirne ed onorarne l’esempio. Tale vincolo ci è ben chiaro, ancorché ci spaventi, ed io che oggi ho l’onore di dare voce al reggimento, rinnovo a nome di tutti tale impegno . In quest’ottica non poteva mancare un pensiero ai numerosi reduci presenti a Vicenza: Davanti hanno la loro bandiera, quella stessa che hanno servito ed onorato, in momenti drammatici, senza riserve e senza esitazioni. E sul drappo vi è oggi una Medaglia d’Oro al Valore che allora non c’era .

    La sospensione della leva ha provocato un progressivo allontanamento tra reparti in armi e il resto del Paese. Il distacco non è stato solo umano, ma anche culturale. Ciò è accaduto sia nella sostanza (a quanti ventenni di oggi farebbe bene qualche mese di naja?) sia nella forma: basti ricordare il rito del giuramento e delle licenze a casa. Ecco allora che anche queste manifestazioni sono fondamentali per recuperare almeno in parte questo rapporto. E far capire a tutti che l’Esercito, pur se professionista, non è un parte integrante e portante dello stesso.

    In questo senso illuminanti sono state le parole del colonnello Buffa rivolte al sindaco di Vicenza: Signor Sindaco, la decisione assunta da lei e dalla sua amministrazione di conferirci la cittadinanza onoraria ci onora e completa come meglio non sarebbe possibile questa ricorrenza. Il reggimento che oggi diventa cittadino, già è figlio di questa città e tale si è sempre sentito. Questo ulteriore legame altro non fa se non consolidare e confermare il nostro sentimento di appartenenza ed il nostro affetto .

    Federico Murzio

    Pubblicato sul numero di ottobre 2009 de L’Alpino.