I politici alle nostre adunate

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    Sono rimasto un po’ perplesso dalla risposta data dal direttore alla lettera Cappello e musica , nº 8 de L’Alpino di settembre. Se è vero che l’ANA non va in piazza per dilettare il pubblico o per folclore, ma per rendere testimonianza ad una tradizione militare, mi potrebbe dire che testimonianza hanno reso i vari amministratori comunali e provinciali, specialmente sindaci o presidenti con tanto di fascia in sfilata a Bergamo?Ma soprattutto è sconfortante vedere sfilare alpini, giovani e meno giovani, che sotto il sacro cappello con la penna, di alto valore simbolico, portano lo stemma di varie leghe separatiste.

    Walter Palladio Bergamo

    Parto dalla seconda parte della lettera. Sarò un distratto osservatore ma a me non risulta che simboli di partito abbiano un rilievo così evidente nelle nostre sfilate. Se qualche caso c’è, è assolutamente marginale e non caratterizza di certo le manifestazioni alpine. Sulla presenza dei sindaci o amministratori locali mi sia consentito di avere un’opinione diversa da quella di Walter. Trovo positivo che chi si impegna nel governo di una città o di un Comune, dove prevale il servizio alla cittadinanza sull’appartenenza politica, partecipi alle nostre sfilate a testimoniare la solidarietà della comunità nei nostri confronti. Oltretutto percorriamo vie, occupiamo spazi che ricadono sotto la loro giurisdizione. La fascia che portano non è un’esibizione di potere, ma segno di rappresentanza della società civile. A Bergamo la presenza dei primi cittadini e dei presidenti delle Province con i gonfaloni è stata un segno fortissimo della comunanza di sentimenti tra cittadinanza e alpini. Diverso il discorso dei politici che arrivano in tribuna casualmente quando c’è la diretta televisiva e vogliono mostrarsi, magari sgomitando senza riguardi, quando passano le Sezioni della loro Regione.

    Pubblicato sul numero di dicembre 2010 de L’Alpino.