I musei degli alpini

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    Lo scopo dell’incontro di Rodengo Saiano (CISA) è stato cercare di coinvolgere gli alpini nella gestione del nostro patrimonio, consapevoli che si tratta di beni fondamentali per tramandare l’identità alpina. Il sorgere incontrollato di una molteplicità indistinta di piccoli o grandi Musei degli alpini, spesso molto simili se non identici e quasi sempre privi di un serio progetto, se da un lato è segnale di grande vivacità e spiccato interesse verso una materia spesso trascurata, dall’altro porta ad un inutile spreco di risorse e alla dispersione del patrimonio. Sono convinto che una supervisione del Centro Studi, non invasiva ma di collegamento tra le varie realtà museali alpine delle sezioni e dei gruppi, sia non solamente auspicabile ma indispensabile. Altra componente fondamentale per un museo è la didattica; il museo, se non vuole essere un contenitore passivo, deve trasmettere cultura.

    Marco Fulcheri Direttore del Museo biellese degli Alpini

    Bel problema! Condivido che un museo deve trasmettere cultura e che solo un coordinamento tra le tante realtà riesce a valorizzare la ricchezza di reperti legati alla tradizione militare alpina e non, disseminati in Italia e anche all’estero. Il compito di supervisione che assegni al Centro Studi è tuttavia di notevole impegno: stabilire criteri e parametri di valutazione, catalogare, mettere in rete, fare cultura e diffonderla. Bisognerà prima o poi affrontarlo. Per il momento, buon lavoro!