I Magnifici Quattro in vetta al Vinson

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    Il guidoncino del Consiglio Nazionale della nostra Associazione è saldamente piantato sulla cima del monte Vinson, nell’Antartide Occidentale. Ce lo hanno portato, compiendo un’impresa eccezionale che ha avuto un’eco in tutto il mondo quattro istruttori della Scuola militare di Aosta. Sono i primi marescialli Ettore Taufer e Giovanni Amort, il maresciallo capo Elio Sganga ed il caporale VFP4 Marco Farina, che hanno raggiunto la vetta del Vinson il 5 gennaio alle 2 del pomeriggio, ora antartica, le 18 ora italiana.

     

    Il guidoncino era stato consegnato loro alla partenza da Aosta dal consigliere nazionale Carlo Bionaz, per conto del Consiglio Direttivo Nazionale. I quattro alpini che hanno partecipato alla spedizione antartica fanno parte del Gruppo militare d’alta montagna inquadrato nella sezione Sci Alpinistica del Centro addestramento alpino di Aosta. Questa sezione è formata dai migliori sottufficiali istruttori dell’intero nostro Esercito. Taufer, Amort, Sganga e Farina, in particolare, si sono sottoposti per mesi a un lungo e duro allenamento sul monte Bianco e sul Cervino, per poter affrontare le incognite e le difficoltà d’una impresa mai tentata finora.

    Sono arrivati in Antartide, a Patriot Hills, il 19 dicembre 2007. Il giorno dopo i quattro istruttori alpini sono partiti per il campo base, percorrendo poi, in 13 giorni, 270 chilometri sugli sci, trascinando ciascuno, per almeno nove ore al giorno, una slitta con 75 chili di materiali. La La tredicesima tappa è stata particolarmente difficile e, a tratti, drammatica: c’era una tempesta di neve che impediva la visibilità: i quattro istruttori hanno fatto ricorso al GPS, il navigatore satellitare che li ha guidati.

    L’attacco alla montagna era iniziato il giorno prima, partendo dai 2.125 metri del campo base per raggiungere direttamente il campo alto, a quota 3.940, in 9 ore e mezza di cammino, saltando il campo intermedio. Il percorso è stato compiuto sugli sci fino alla quota 2.800. Dopo aver riposato, il 5º giorno sono ripartiti alle ore 10 per l’ultimo balzo, la meta cui puntavano da mesi. Quando hanno raggiunto la vetta sono velocemente cambiate le condizioni meteorologiche, che hanno costretto il quartetto a riprendere la discesa per raggiungere il campo alto alle 19.


    Un muro di ghiaccio e roccia nella Terra di Ellsworth

    Il Monte Vinson (Mt. 4.897), nella Terra di Ellsworth, nell’ Antartide occidentale è una delle Seven Summits, ossia una delle sette vette continentali più alte (sono, nell’ordine, Everest Elbrus Mc. Kinley Aconcagua Kilimanjaro Vinson Piramide Karstens).

    Il Massiccio di Vinson, la cui vetta dista 1.190 chilometri dal Polo Sud, si solleva dal ghiacciaio Nimitz con versanti formati da esili creste di rocce nere e vaste pareti di oltre 3.000 metri di altezza ed occupa una superficie di 21 per 13 chilometri. Ha un grande altopiano sommitale ricoperto di ghiaccio e neve, sul quale si alzano il Monte Vinson propriamente detto ed altre vette di indubbio interesse alpinistico tra le quali il Monte Epperly, il Monte Tyree ed il Monte Shinn.

    La montagna deve il suo nome a Carl Vinson, un deputato americano della Georgia che lo scoprì sorvolando il massiccio polare e fu scalato per la prima volta nel dicembre del 1966 da un gruppo misto del Club Alpino Americano e della National Science Foundation. Finora solo pochissimi Italiani ne hanno raggiunto la vetta, nessuno però affrontando la montagna nel modo più classico, come hanno fatto i quattro della Scuola Militare Alpina di Aosta.