GORIZIA Una Giornata alpina per onorare i Caduti

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    Giornata alpina in memoria di tutti i soci della sezione andati avanti e per gli alpini caduti in tempo di pace e di guerra. Una giornata solennizzata dalla presenza del presidente nazionale Corrado Perona, dai presidenti delle sezioni Casale Monferrato, Carnica, Cividale, Palmanova, Pordenone, Trieste e Udine. Tanti i gagliardetti, di tutta la sezione di Gorizia. Infine le massime autorità civili, dal prefetto Maria Augusta Marrosu al sindaco Ettore Romoli, al ten. col. Giorgio Belsasso per la Julia. Una Messa è stata celebrata nella chiesa di Sant’Ignazio da mons. Adelchi Cabass, accompagnata dal coro della Forestale. Al termine del rito, dopo la preghiera dell’Alpino recitata dal presidente sezionale Renato Cisilin, è stato benedetto il nuovo vessillo sul quale spiccano due medaglie d’Oro al V.M., quella del ten. Pietro Colobini, di Gorizia e quella di Luciano Zani, di Cormons.

    Zani morì a Milano il 13 maggio 1992. Le sue spoglie erano state traslate proprio alcune settimane prima della Giornata alpina e ora riposano a Cormons. La cerimonia era avvenuta in forma solenne, con le massime autorità e gli onori resi da un picchetto della Julia. La Giornata alpina si è conclusa nel museo provinciale di Borgo Castello, dove sono collocati, fra l’altro, gli effetti personali delle due Medaglie d’Oro Colobini e Zani, donate dalle rispettive famiglie. Discorsi sono stati fatti dal presidente sezionale Cisilin, da Paolo Verdoliva, promotore del progetto Alpini a Gorizia e da Gian Luigi Ravera, presidente della sezione di Casale Monferrato, città natale di Signorini.

    La memoria è la forza che ci aiuta ad andare avanti con coraggio e rinnovata fiducia ha affermato il presidente nazionale Corrado Perona concludendo gli interventi e ci sprona a mantenere intatte le idealità associative che trovano la più degna applicazione, oggi, con gli impegni nel campo della solidarietà . Ed ha ricordato la figura del colonnello Paolo Signorini, medaglia d’Oro al V.M., comandante del 6º Alpini in Russia, caduto sul fronte del Don nel ’42 e sepolto al Sacrario di Cargnacco.

    Pubblicato sul numero di gennaio 2011 de L’Alpino.