FELTRE Alla Sezione il premio Bernardino della Famiglia Feltrina

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    Che l’Associazione Nazionale Alpini stia attraversando un momento di travaglio e di riflessione, a seguito della soppressione del servizio obbligatorio di leva, non è un mistero per nessuno. Lo sanno bene gli alpini in congedo che si interrogano sul futuro della propria Associazione, senza risparmiare critiche a chi ha adottato provvedimenti rispondenti più ad interessi di partito che al bene dell’Italia.

    Non mancano per fortuna avvenimenti che sono fonte di conforto e di legittima soddisfazione. Fra i più recenti, quello avvenuto a Feltre, dove ‘La Famiglia Feltrina’, associazione da quasi 50 anni interprete e promotrice della storia, delle tradizioni, dei valori culturali e sociali della comunità feltrina, ha deliberato di assegnare alla locale sezione ANA il ‘Premio Beato Bernardino’, istituito in ricordo del frate francescano che nel ‘400 fondò i Monti di Pietà per combattere il diffuso fenomeno dell’usura e aiutare i poveri. La cerimonia di consegna del premio si è svolta domenica 29 ottobre nella Sala degli Stemmi del Municipio di Feltre, alla presenza di un folto pubblico e di tanti alpini con il presidente della Sezione Renzo Centa.

    A ricostruire le tappe che hanno segnato la vita della Sezione ANA di Feltre, è stato Francesco Bortoli, direttore di Lattebusche, (già sottufficiale di artiglieria alpina nella metà degli anni Settanta), il quale ha evidenziato lo spirito di solidarietà e di altruismo che anima i soci della sezione feltrina, nata nel lontano 1922 e oggi forte di oltre 5.000 iscritti. Ed esempi a tal proposito ne ha portati molti, a cominciare dagli interventi di soccorso in occasione di calamità, quali la tragedia del Vajont del 1963, il terremoto in Friuli nel 1976, le alluvioni in Piemonte nel 1994,in Campania nel 1998 e in Val d’Aosta nel 2000, oltre alle missioni umanitarie all’estero, come l’intervento in Albania con la missione Arcobaleno.

    Iniziative che si affiancano ad altre forse meno eclatanti ma non meno significative, come l’acquisto di attrezzature sanitarie per l’Ospedale di Feltre, l’aiuto a famiglie bisognose, la raccolta di fondi per associazioni che svolgono attività di assistenza, come ‘Mano Amica’ e ‘Medici senza Frontiere’. Quella degli Alpini ha concluso Francesco Bortoli è una comunità fatta di uomini ben presenti nel nostro tempo, di gente che dà e non chiede, che parla di doveri prima di parlare di diritti, pronta a tendere la robusta mano a tutti, senza farsi strumentalizzare da nessuno . Ragioni che hanno indotto ‘La Famiglia Feltrina’ ad assegnare il premio agli alpini feltrini quale doveroso riconoscimento alla ultra ottantennale opera di aiuto, di solidarietà in Provincia, in Italia nello spirito di fedeltà agli ideali di sacrificio e di altruismo che nella storia d’Italia hanno reso grande il Corpo degli Alpini’.

    Gabriele Turrin