Diario di prigionia

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    Il tempo, nostro nemico, ci ha rubato il pensiero dei tanti Caduti e Reduci, orgoglio della nostra Associazione. Il gruppo vive nel proprio contesto le emozioni dei ricordi e il nostro giornale diventa oggetto di riflessioni stimolando la nostra cultura associativa. Un nostro socio mi ha dato in visione il diario di suo padre, da tempo andato avanti, scritto in un campo di prigionia tedesco. Per tanti motivi le chiedo di pubblicarne uno stralcio: è lo scritto di un soldato che amava l’Italia.

    Alvaro Jacone Avezzano (AQ)

    I tuoi sono pensieri che inducono a meditare anche se il ricordo dei Caduti e dei reduci non si è affatto affievolito; almeno tra noi alpini. Quanto al diario, non posso pubblicare perché L’Alpino non pubblica mai fatti personali. Ma ti invito a inviarlo al nostro Centro Studi, se il tuo amico è d’accordo, affinché possa essere consultato anche dai non pochi studenti che preparano tesi di laurea.