Dalla Bosnia a Faenza due bambini cardiopatici

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    Gli alpini della cellula CIMIC (componente che si occupa della cooperazione civile e militare) del Contingente Italfor, in Bosnia, hanno fatto trasferire in Italia due bambini cardiopatici che avevano bisogno di essere sottoposti ad un intervento chirurgico. Nihad Karic e Ajdin Nukic, di nove e tre mesi, presentavano gravissime malformazioni cardiache congenite (non curabili presso le strutture ospedaliere locali) che richiedevano un tempestivo intervento chirurgico, senza il quale i due bimbi sarebbero andati incontro a una morte sicura.

    Proprio per la gravità delle patologie presentate dai due bambini, gli alpini si sono adoperati per ridurre al minimo i tempi burocratici necessari per il rilascio dei visti d’ingresso in Italia. Nihad e Ajdin, giunti in Italia il 7 ottobre scorso, sono stati trasportati presso l’unità di cardiologia dell’ospedale di Faenza, che si era detta disponibile all’intervento chirurgico e all’assistenza post operatoria.
    L’intervento del contingente italiano era stato richiesto dall’associazione Cosmopolite di Faenza, un’organizzazione non governativa che da vari anni opera in Bosnia Erzegovina per prestare assistenza alla popolazione locale.

    L’intervento è stato possibile grazie alla cooperazione con il comando operativo di vertice interforze dello Stato Maggiore della Difesa (che ha messo a disposizione l’aereo), l’ambasciata italiana in Bosnia Erzegovina (per il rilascio dei visti d’ingresso), la Regione Emilia Romagna (che ha provveduto al pagamento dell’operazione e delle successive cure mediche), la Croce Rossa Italiana (che ha messo a disposizione una equipe medica per l’assistenza sanitaria dei due bambini durante il trasporto in aereo), oltre che, naturalmente, la Cosmopolite (che ha provveduto alle spese di vitto ed alloggio, durante tutto il periodo di permanenza in Italia, delle mamme dei due bambini).

    Dal 24 giugno scorso (data in cui l’attuale contingente italiano ha iniziato ufficialmente il proprio mandato) ad oggi sono 25 i bambini inviati in Italia per essere sottoposti a cure mediche di vario tipo (controlli postoperatori, operazioni chirurgiche, trapianti).