Caro vescovo… non ci sto

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    Sono rimasto allibito dalle dichiarazioni del vescovo di Padova mons. Mattiazzo riferite al nostro Matteo Miotto caduto in Afghanistan il 31 dicembre 2010. Se fosse stato presente nel duomo di Thiene in mezzo a migliaia di alpini e parrocchiani avrebbe potuto esternare le sue convinzioni e farci capire dove sbagliavamo. Almeno il 50 dei presenti al funerale era cristiano praticante e ci sentiamo offesi dalle esternazioni del vescovo.

    Amerigo Baù

    In merito alle dichiarazioni rilasciate da mons. Mattiazzo, vescovo di Padova, sono molto arrabbiato perché il nostro monsignore tralascia nei suoi pensieri che molte comunità cristiane della sua diocesi sono vive grazie al lavoro di molti volontari, tra questi gli alpini che, rubando il tempo alle proprie famiglie, fanno volontariato. Onore a Matteo. Un eroe.

    Edèr Panozzo

    Mi ritengo cattolico praticante sia pur con i dubbi dovuti alla fragilità umana, ma ispirandomi al Vaticano II, ritengo mio dovere di semplice fedele richiamare la Gerarchia quando essa, a mio parere, sbaglia. Mi riferisco al vescovo di Padova Mattiazzo e a quanto da lui dichiarato sulla morte dell’alpino Miotto. Non mi soffermo sull’assurdità oggettiva del fatto, m’interessa di più l’aspetto che monsignore si sia dimenticato del Vangelo: i centurioni citati si sono salvati, la categoria che ne esce con le ossa rotte è quella dei sacerdoti.

    Gerolamo Fisogni

    Riteniamo di aver degnamente onorato l’alpino Matteo Miotto. Il vescovo di Padova ha mandato una lettera dicendo di non poter intervenire a quel funerale per altri impegni. Ma nella sua lettera ha continuato dicendo che Miotto e gli altri Caduti non sono degli eroi e che si trovano in Afghanistan in missione di guerra. Tutti noi le sapevamo già queste cose. Non basta morire in guerra per essere considerati eroi e sappiamo benissimo che i nostri alpini e lagunari e genieri e tutti i nostri soldati sono là per combattere contro l’integralismo dei Talebani. Sua Eccellenza, ha proprio scelto il momento sbagliato.

    Dario Burresi

    Lettere più o meno come quelle sopra riportate ne sono arrivate decine in redazione. Risponde a tutti il presidente Perona a pag. 8 de L’Alpino.

    Pubblicato sul numero di marzo 2011 de L’Alpino.