A Graglia c’è un monumento ai Caduti eretto nel ’22, su progetto dell’architetto Giuseppe Novi, fuso con i cannoni della Grande Guerra. Negli anni Cinquanta venne aggiunta una lapide, a ricordo dei Caduti della seconda guerra mondiale ed una recinzione in ferro battuto progettata dal pittore gragliese Paolo Giovanni Crida.
In questo mezzo secolo le intemperie hanno lasciato il segno anche sul marmo e sul bronzo del monumento, e così il sindaco Ezio Astrua, amico degli alpini, si è rivolto alle penne nere del locale gruppo perché provvedessero ai restauri.
Nel giro di un mese il monumento partiva per le fonderie Capannori di Castelnovo nei Monti, dove è stato oggetto di una lunga opera di restauro. Rimesso a nuovo anche il basamento. E così, nella piazza imbandierata, è stato ri inaugurato il monumento, collocato davanti alla scalinata della chiesa. Una piccola cosa, si dirà, in un piccolo paese. Non è così. Perché in questo paese lindo e pulito, con la gente raccolta attorno agli alpini, il sindaco amico degli alpini , le bandiere spiegate e un’aria allegra che si poteva respirare, è stato riproposto decorosamente il ricordo di quanti hanno dato la vita compiendo il loro dovere di soldato. È stata data dignità alla memoria, senza la quale non può esserci identità né futuro.
