Attenzione ai cattivi maestri

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    Segnalo un caso secondo il mio parere molto grave. Domenica 9 novembre ero per caso in un paese della bassa veronese, quando all’alzabandiera il sindaco ha proibito che si effettuasse tale cerimonia. Anche se non coinvolto direttamente ho reagito ad alta voce, provocando un battimani dai presenti. Questo è quello che dobbiamo subire. Non accetto più di tacere e reagirò sempre a queste provocazioni, anche se sarò definito un don Chisciotte.

    Pietro Masnovo Soave (Verona)

    Hai fatto bene e mi auguro siano tanti a fare la stessa cosa. I cittadini hanno diritto di pretendere che i rappresentanti delle Istituzioni nelle cerimonie ufficiali si comportino come espressione della comunità che li ha eletti e non del partito di riferimento. Dobbiamo ammettere che non raramente, per il vezzo della esibizione di partito o della provocazione, qualche sindaco o deputato si lasci andare in atteggiamenti sconvenienti, dimenticando o approfittando del ruolo che ricopre. Si crede investito di una missione alla Giovanna d’Arco o si sente sfiorato dal brivido di un’effimera onnipotenza. Attenzione però: l’incultura diffusa da certi cattivi maestri si combatte anche con la contestazione, ma senza cadere nel gioco di chi cerca la provocazione perché di quella campa. A mio avviso sono l’impegno serio a valorizzare gli ideali di patria, di unità nazionale e l’orgoglio di appartenere ad un Paese civilissimo che ci mettono in mano le carte vincenti. Fra qualche decennio, ma forse anche prima, su certi personaggi calerà l’oblio totale. La nostra bandiera invece continuerà a salire sui pennoni più alti e a farci sognare.

    Pubblicato sul numero di febbraio 2009 de L’Alpino.