Alpinistica Feltre 2008 : prove di salvataggio in montagna

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    Grande successo per la 1ª esercitazione nazionale alpinistica di Protezione civile ANA che si è svolta dal 4 al 6 aprile in Valle di Lamen, nel feltrino, organizzata dalla locale Sezione ANA guidata dal presidente Renzo Centa. In circa 200 tra alpinisti provenienti da tutta Italia, squadre sanitarie e volontari hanno simulato situazioni di emergenza in alta montagna.

    Guidate dal coordinatore per il Triveneto Bruno Crosato, le squadre alpinistiche formate da volontari provenienti da 17 Sezioni si sono addestrate nelle attività di disgaggio in parete (il distacco di frammenti rocciosi e materiali pericolosi), calate in corda doppia, soccorso e trasporto di feriti, montaggio di teleferiche con corde in acciaio e con corde doppie e tecniche di taglio degli alberi in sicurezza, testando altresì materiali e nuove tecnologie.

    Per quest’esercitazione nazionale ha precisato il coordinatore nazionale delle attività alpinistiche Gianfranco Giaj Arcota abbiamo voluto comporre squadre di volontari provenienti da Sezioni diverse per far sì che gli uomini si confrontino sia a livello addestrativo sia nel valutare pregi e difetti nell’utilizzo dell’attrezzatura tecnica .

    Sabato mattina di buon’ora il presidente nazionale Corrado Perona ha partecipato all’alzabandiera presso la Colonia alpina di S. Marco che ha ospitato i partecipanti all’esercitazione. Quindi il trasferimento al campo base in Valle di Lamen, allestito dai volontari logistici della Sezione di Feltre coadiuvati da 20 movieri per regolare il traffico sulle strette strade montane.

    In una tenda è stato predisposto il centro radio, accanto due tende autogonfianti del Posto Medico Avanzato per le eventuali emergenze sanitarie: coordinato da Mario Giaretta ha potuto contare su 70 volontari (la metà dei quali medici e infermieri), 6 autoambulanze e sull’elisoccorso del Servizio di Urgenza ed Emergenza Medica 118 di Pieve di Cadore.

    Una parte dell’esercitazione consisteva nel dotare il campo base di acqua, depurata grazie ad un potabilizzatore gestito da tecnici specializzati della squadra di Valdagno. Sulla piana di Lamen è stata montata una vasca di 7.500 litri nella quale veniva riversata l’acqua drenata con pompe dal torrente Colmeda e trasportata, grazie a manichette, lungo un percorso di 350 metri per 40 metri di dislivello.

    Al campo base si sono formate le squadre alpinistiche, ognuna con un caposquadra e un nucleo sanitario (formato da un medico, un infermiere e due soccorritori), che in breve tempo hanno raggiunto le zone precedentemente selezionate (piazzole). Le operazioni si sono svolte congiuntamente sotto l’attenta guida di Bruno Crosato. Il presidente nazionale Perona ha seguito sul campo parte delle esercitazioni.

    Dopo essersi messa in sicurezza, una squadra ha operato il disgaggio in parete con corda nello zaino. A tre quarti della discesa, all’improvviso, una distrazione e la squadra deve gestire un ferito in parete. Tutto simulato, per fortuna, ma le situazioni devono essere più realistiche possibili. Dall’alto il medico si cala e trasporta il ferito fino alla base della sporgenza rocciosa dove i soccorritori dei nuclei sanitari sono pronti per portarlo al campo base e fornirgli l’assistenza sanitaria.

    Nel contempo, su una parete di 70 metri a strapiombo, viene simulata la discesa in corda doppia e l’approntamento delle teleferiche per il trasporto in sicurezza delle persone, mentre poco più in basso due squadre nel bosco hanno montato le teleferiche pesanti. Una serie di corde d’acciaio, tese sui canaloni con i capi fissati agli alberi, permettono il trasporto in una zona che può essere facilmente raggiunta dai mezzi e dove staziona anche l’autoambulanza per l’eventuale soccorso ai feriti.

    Negli interventi, soprattutto in quelli a distanza, è fondamentale lo scambio di informazioni: è per questo che ogni squadra alpinistica ha un radiofonista in comunicazione con il centro radio, con i coordinatori e con le altre squadre, in modo che tutti i livelli possano avere la situazione aggiornata in tempo reale. Rispetto alle squadre alpinistiche i nuclei sanitari utilizzano una diversa frequenza operativa in modo da velocizzare la comunicazione in caso di emergenza.

    Domenica il brutto tempo non ha ostacolato il proseguimento dell’esercitazione che ha previsto un’attività di addestramento mirato al lavoro di disgaggio e di recupero dei feriti. Il lavoro sul campo è stato completato dalle lezioni di aggiornamento, svolte venerdì 4 aprile presso i locali della Colonia alpina S. Marco. Gli esperti hanno parlato non solo di materiali ma anche della valutazione del rischio nelle operazioni e delle normative statali e regionali in materia.

    Massimo Berruti, del Servizio di Prevenzione Igiene e Sicurezza negli Ambienti di Lavoro (SPISAL) del Piemonte, ha parlato delle valutazioni sui vari tipi di corde, della loro evoluzione tecnica e dell’importanza dell’utilizzo di prodotti idonei, conformi alle normative europee relative ai dispositivi di protezione individuale, recepite dalla legislazione italiana (d.lgs. 475/’92). Una spiegazione completata dall’intervento di Bruno Crosato, che ha effettuato dimostrazioni sui nuovi materiali e sulle tecniche di lavoro assicurato e in autoassicurazione.

    Nella seconda sessione di stage il dottor Giorgio Citterio ha spiegato le elementari manovre di primo soccorso, mentre l’avvocato Matteo Fiori ha parlato della responsabilità civile e penale dei volontari, indicando le leggi primarie e concorrenti in materia, le competenze nell’organizzazione dello Stato e delle strutture operative.

    Interessante anche l’intervento di Cipriano Bortolato, ispettore del SPISAL di Venezia, che ha parlato della valutazione del rischio nelle operazioni di protezione civile, intrattenendosi anche sul nuovo indirizzo in ordine alla normativa sulla sicurezza sui luoghi di lavoro, introdotto dal cosiddetto Testo unico sulla sicurezza e salute durante il lavoro , approvato lo scorso aprile.

    A differenza del parere del Consiglio di Stato del 21 gennaio 2004 (parere n. 2040/2002), il testo unico sembra voler equiparare il lavoratore subordinato al volontario, aprendo nuovi inediti scenari. Attendiamo una circolare esplicativa, ma se l’impostazione fosse questa ha continuato Bortolato anche la formazione dei volontari alla sicurezza sul posto di lavoro dovrà essere effettuata da soggetti abilitati a livello nazionale, in caso contrario si potrà incorrere nella responsabilità penale .

    La buona riuscita dell’esercitazione Feltre 2008 a livello organizzativo è stata opera della sezione di Feltre. Un impegno costante delle 47 squadre sezionali di Protezione civile che contano 467 volontari con migliaia di ore di lavoro negli interventi operativi sul territorio in tutto il 2007. Una risorsa che a livello locale è ritenuta importante, come testimoniano le parole di apprezzamento degli assessori regionali Elena Donazzan e Oscar De Bona, del presidente della Comunità montana Ennio Vigne e del sindaco di Feltre Gianvittore Vaccari.

    La vitalità della Protezione civile è testimoniata anche dalla quantità di giovani che hanno partecipato all’esercitazione, un vigore e un ricambio necessario perché l’attività alpinistica prevede concentrazione e freschezza fisica. E quando chiedi ai più in là con gli anni perché non sono in cordata con gli altri, ti senti rispondere che hanno smesso l’attività operativa per non mettere a rischio i compagni: ora sono loro a dare consigli ai più giovani. Saper riconoscere i propri limiti e mettersi al servizio in modo nuovo, aggiungendo esperienza all’entusiasmo delle nuove leve, è una risorsa fondamentale soprattutto in questo tipo di operazioni così delicate. Ed è anche lo spirito più autentico del volontariato.

    Matteo Martin


    Dona una lampada scia
    litica al PMA

    In occasione dell’esercitazione Feltre 2008 la volontaria delle squadre sanitarie dell’ANA Giordana Lovison ha donato una lampada scialitica (utilizzata in chirurgia per illuminare i tavoli operatori, n.d.r.) per allestire ulteriormente l’area trattamento codici rossi del Posto Medico Avanzato ANA. Uno splendido gesto, soprattutto perché per il suo 25º anniversario di nozze ha chiesto ai suoi amici di non farle regali, ma di contribuire all’acquisto della lampada.