Alpini multietnici

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    La popolazione italiana diventa sempre più multietnica, pluriculturale e con diversi credo religiosi, ed anche fra gli alpini sono ormai subentrate, o stanno per entrare queste diversità ampiamente sancite dalla costituzione. Le nostre cerimonie includono sempre un rito religioso cristiano cattolico. Orbene ora come ci si deve comportare quando un alpino iscritto ad un gruppo appartiene ad altro credo?Se il capogruppo o presidente di sezione o anche il presidente nazionale fosse di altra fede, quale cerimoniale dovremmo prepararci a celebrare?Come la mettiamo con la Preghiera dell’Alpino, dove si legge la nostra millenaria civiltà cristiana .

    Ercole Rastelli Gruppo di Castelveccana Sez. di Luino

    Tenterò di dare delle risposte, ma confesso che i temi proposti mi spiazzano perché devo affidarmi alle poche reminiscenze rimaste in testa e alle esperienze personali. Cose da far inorridire i cultori delle scienze umane. Partiamo dalla civiltà cristiana. Nessuno ritengo possa negare che il mondo occidentale sia in larga parte debitore nei confronti del cristianesimo, se non altro nella visione della persona come valore assoluto. La cultura inoltre è rimasta viva nel corso dei secoli bui grazie all’opera della chiesa, dei monasteri e delle università volute dai vescovi. La quasi totalità di noi inoltre è cresciuto nella fede della mamma e, anche se col tempo possiamo avere annacquato il sentimento religioso, teniamo cari gli insegnamenti che ci hanno aiutato a crescere e in qualche momento anche a vivere. Non faremo in nessun caso delle crociate, ma vogliamo difendere la tradizione cristiana come parte essenziale della nostra formazione culturale ed umana. A prescindere dal fatto che si sia credenti o no. Quanto alla presenza alle cerimonie religiose non vedo dov’è il problema. Si partecipa senza imbarazzo a matrimoni estranei alla tradizione cattolica, si assiste a riti di altre religioni, si visitano con rispetto ed ammirazione ogni sorta di luoghi di culto, moschee e sinagoghe comprese, e non comprendo perché dovremmo preoccuparci di creare disagio per una Messa o una preghiera. Quando andrà avanti un alpino di culto diverso dal nostro, si seguirà la tradizione del suo credo. O stiamo diventando tutti un po’ talebani a rovescio?