Al CISA i giornalisti alpini

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    Essendo ottimista mi auguro che i miei novant’anni mi consentano di essere, ancora una volta, l’ultimo “residuato bellico” presente al CISA di Costalovara. E, infatti, mi sono regolarmente prenotato. Però, questa volta, non ho alcuna intenzione di tediarvi col mio solito intervento, reiterato da anni, che non ha mai ricevuto risposta.

    E allora vi annoio sottoponendolo per iscritto, e sarò lieto di una risposta, anche se questa dovesse essere: “Sulfaro dici delle fesserie; quello che proponi è assolutamente inattuabile”. Mi riferisco alla mia idea di invitare a partecipare al CISA anche tutti i giornalisti alpini, regolarmente iscritti all’ANA anche se non facenti parte della stampa alpina.

    In tal modo, le nostre idee, i nostri principi, il nostro credo, la nostra deontologia, le nostre manifestazioni (da noi tutti conosciuti e praticati) potrebbero essere meglio noti, al di fuori della stretta cerchia delle nostre Sezioni e dei nostri Gruppi, anche al quidam de populo ed alla casalinga di Voghera, non iscritti all’ANA. Un tentativo similare fu fatto in occasione dell’Adunata nazionale di Milano nel 1972 quando raccogliemmo più di una trentina di giornalisti, fra i quali il preclaro artigliere alpino Guglielmo Zucconi, direttore della “Domenica del Corriere”.

    Ho ancora in archivio lettere e documentazione dell’avvenimento. Poi non se ne fece più nulla. Perché? Non lo so. Sperando di tutto cuore che finalmente mi giunga una risposta (anche se negativa) resto in attesa, rinunciando al discorsetto in assemblea e ai diciassette applausi di rito.

    Antonio Sulfaro – Genova

    Altro che residuato bellico, tu sei una mitragliatrice in piena efficienza. Sappi che sottoscrivo parola per parola il tuo suggerimento e ti assicuro che farò di tutto per dargli attuazione.