Agli antipodi, ma tanto vicini

    0
    53

    Il 26º raduno intersezionale d’Australia, svoltosi a Sydney il 29 e 30 novembre scorso, è stato altamente significativo grazie alla partecipazione del presidente nazionale Corrado Perona (accompagnato dai consiglieri nazionali Ornello Capannolo delegato ai rapporti con le Sezioni all’estero e Sebastiano Favero) in primis, e dal coro ANA della sezione di Milano che, appena reduce dal grande successo ottenuto al teatro degli Arcimboldi di Milano, ha celebrato il 60º della sua fondazione proprio nella metropoli australiana. La serata di gala tenutasi sabato 29 novembre presso il prestigioso Club Marconi di Bossley Park (imponente struttura fondata dai nostri connazionali pochi decenni fa), ha aperto ufficialmente il raduno.

     

    Nella grande sala hanno sfilato gli alpini, i vessilli e i gagliardetti d’Australia di Sydney, Melbourne, Wollongong, Adelaide, Canberra, Brisbane, Coffs Harbour, Griffith, Dandenong, Springvale, Epping e Perth, insieme alle sezioni ospiti di Milano, Abruzzi, Treviso, Casale Monferrato e il gruppo Piavon di Oderzo. Il giovane presidente della sezione di Sydney, Alessandro Maremonti, ha accolto gli ospiti dall’Italia parlando con grande sincerità e affetto tradendo, a tratti, una emozione che ne certificava la passione e l’alpinità.

    Ha espresso l’orgoglio e la soddisfazione di ospitare tanti connazionali con cui condividere ideali di fraternità e amor di patria ed ha in particolar modo ringraziato Corrado Perona per la sua presenza. Maremonti ha poi voluto esprimere il suo più vivo apprezzamento al coro ANA di Milano che, dopo avere ottenuto grande successo al conservatorio di Sydney e alla Bowral Memorial Hall di Mittagong, ha saputo incuriosire e affascinare i piccoli bimbi malati del Children’s Hospital di Westmead, ai quali ha dedicato un concerto.

    Su quest’ultima esibizione del coro ANA, il presidente della sezione di Sydney si è particolarmente soffermato con commozione. Sono seguite le parole di benvenuto del presidente del Club Marconi, Tony Campolongo, e del console generale d’Italia Benedetto Latteri che ha ricordato l’importanza dell’ANA nella tutela delle tradizioni e la loro diffusione nella società civile. Ha poi sottolineato come, nel 90º della fine della prima guerra mondiale, i valori e lo spirito che animarono gli alpini di allora siano presenti negli alpini di oggi, imponendosi all’attenzione di tutti per i risultati conseguiti in patria e all’estero.

    Di notevole spessore l’intervento del presidente Perona che, non senza commozione, ha sottolineato come questo raduno costituisca un momento importante per la vita associativa, un fattore determinante d’unione con la patria per sottolineare i valori dell’Italia e degli alpini, per legare i vincoli di fratellanza e di amicizia, per rendere evidente l’attaccamento alla propria terra di origine, alle proprie case e per ricordare tutti coloro che non vi fecero ritorno. Ma è anche un momento importante ha concluso il presidente Perona per sottolineare il sentimento di riconoscenza per la terra che vi ha accolto, l’Australia, per la quale voi avete contribuito, nel rispetto delle regole, alla crescita non solo economica ma anche culturale .

    Gioiello finale della serata, l’esibizione del coro ANA di Milano, con un ricco repertorio di canti popolari e alpini suscitando in tutti sentimenti di toccante umanità.

    La mattina successiva, domenica 30 novembre, alle 10, si è svolta, all’esterno del Club Marconi, la tradizionale sfilata delle sezioni e dei gruppi alpini del continente australe arricchiti, quest’anno, dai rappresentanti delle sezioni di Milano, Treviso e Casale Monferrato. Dopo la suggestiva sfilata, la messa al campo, accompagnata dai canti del coro ANA di Milano e celebrata da padre Attanasio, un anziano ma tosto cappellano militare toscano, innamorato degli alpini e presente in Australia da più di 50 anni.

    Il sacerdote, con semplici e vibranti parole, ha così introdotto la sacra cerimonia: …io sono con gli alpini da molti, molti anni, e vengo da un paese dove sono tutti alpini, un paesino di duecento abitanti; cinque rimasti in Russia ecco gli alpini che cuore, come sono benvoluti dal mondo Perché gli alpini? Perché è gente generosa, gente brava, gente onesta. Ecco, signor presidente Corrado e signor Ornello, vedete in Australia, noi siamo agli antipodi, con la testa in giù, ma con il cuore all’insù, insieme con voi. E gli alpini! .

    Terminata la funzione religiosa, hanno fatto seguito i discorsi del presidente sezionale Maremonti e di Corrado Perona. Maremonti, dopo aver ringraziato tutti per la loro presenza, ha focalizzato il suo intervento sul motto di noi tutti, inciso sulla colonna mozza, Per non dimenticare , e come questo raduno serva proprio per non dimenticare le nostre tradizioni, lo spirito alpino e rappresenti, quindi, l’attaccamento ai nostri luoghi d’origine.

    Ha poi di nuovo ringraziato il coro ANA di Milano per la ventata di ricordi e di tradizioni che attraverso i canti ha commosso tutti. Il presidente Perona, dopo aver ringraziato per l’ospitalità, ha sottolineato l’importanza di questi raduni che, soprattutto all’estero, portano linfa e vitalità ad una associazione che, come conseguenza all’abolizione della leva, sente inesorabile il passare del tempo.

    Terminati i discorsi ufficiali, nella sala Colosseo del Club Marconi si è svolto il pranzo e il coro ANA di Milano ha tenuto l’ultimo concerto prima del proprio rientro in Patria. Quasi in contemporanea, si è tenuta in una sala a parte l’annuale assemblea delle sezioni australiane alla quale hanno partecipato il presidente Perona e il consigliere delegato per le sezioni all’estero, Ornello Capannolo (ne scriviamo in breve in queste stesse pagine).

    Un meritato plauso per l’ottima riuscita di questo evento d’oltremare va riconosciuto al giovane e dinamico presidente di Sydney Alessandro Maremonti e ai suoi collaboratori, non ultimo l’infaticabile segretario Giuseppe Querin, vero alpino, sempre disponibile e collaborativo. Grazie, Australia!

     

    Gianluca Marchesi

     


     

    LA RIUNIONE DEI PRESIDENTI E DEI CAPIGRUPPO

     

    A Sydney, il presidente Corrado Perona si è recato nella mattinata del 28 al cimitero per deporre un fiore sulla tomba di Valentino Rigon, che fu presidente della Sezione, andato avanti nell’aprile scorso. Erano presenti anche la moglie e la figlia dell’alpino scomparso. Rigon era nato a Lugo, ai piedi dell’altipiano di Asiago: emigrato in Australia nel 1999, era stato eletto presidente ed aveva avviato una serie di iniziative che hanno dato ottimi risultati.

    Perona ha quindi ripreso la visita agli alpini della Sezione, come riferiamo in queste pagine. Domenica pomeriggio dopo il rancio allietato da canti e suoni, si è svolta la riunione dei presidenti e dei capigruppo, aperta dal consigliere nazionale Ornello Capannolo e dal saluto di Alessandro Maremonti, neo eletto presidente della sezione di Sydney (l’altro nuovo presidente in Australia è Alfredo Tognini, di Brisbane).

    Lo stesso Maremonti è stato poi nominato segretario dell’assemblea i cui lavori sono stati presieduti dal consigliere nazionale Sebastiano Favero. La discussione si è focalizzata su due argomenti: la posizione degli amici degli alpini e il calo, lento quanto inesorabile, di soci iscritti, un fenomeno che pone una seria ipoteca sul futuro delle nostre sezioni all’estero.

    Capannolo ha risposto ai vari interventi proponendo di trasformare in biennale la riunione dei presidenti e dei capigruppo in Australia e di nominare un coordinatore per meglio operare in questo immenso continente. Le due proposte sono state accettate e riportate a verbale: coordinatore è stato nominato Giuseppe Querin.

    Inoltre, è stata decisa, a maggioranza, la località della prossima riunione del 2010: sarà a Melbourne, e sarà organizzata dal gruppo di Epping. Il presidente nazionale Perona ha concluso la riunione dando chiarimenti su alcuni punti in discussione ed ha ringraziato tutti. L’incontro si è concluso con una chiassosa bicchierata, in allegria, come si usa fra alpini. (o.c.)

    Pubblicato sul numero di gennaio 2009 de L’Alpino.