A Mandello Lario il raduno del 2º raggruppamento

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    Dopo la riunione dei presidenti sezionali del 2º raggruppamento presso la sede del Soccorso degli alpini di Mandello del Lario, le sezioni di Lombardia e dell’Emilia Romagna si sono date appuntamento il 20 e 21 ottobre per il raduno del 2º raggruppamento.

    Mandello del Lario, piccola città rivierasca sull’omonimo lago, il sabato pomeriggio ha accolto con entusiasmo il Labaro scortato dal vice presidente nazionale Alessandro Rossi e da numerosi consiglieri. Gli alpini hanno quindi sfilato fino al monumento dei Caduti, dove dopo l’alzabandiera è stato reso l’onore ai Caduti. Una staffetta con fiaccola ha toccato tutti i monumenti della zona ed è arrivata alla cerimonia, a testimonianza dell’unione ideale di ciascuno intorno ai propri Caduti.

    Precedute dal Labaro, molte penne nere del gruppo di Mandello del Lario e della sezione di Lecco, insieme a numerosi vessilli sezionali, hanno raggiunto la storica chiesa di San Lorenzo, dove mons. Dante Lanfranconi, mandellese di nascita e vescovo a Cremona, ha officiato la S.Messa. La toccante omelia ha messo in rilievo i valori che legano gli alpini tra loro e alla loro terra, valori comuni a tutti i cristiani. Un ottimo pranzo nei tendoni appositamente preparati ha preceduto il concerto del coro Grigna della sezione di Lecco al Teatro Comunale.

    Il maestro Scaioli ed i suoi coristi hanno offerto ai numerosi mandellesi e agli ospiti uno spettacolo di canzoni alpine e di montagna, di armonia e di compostezza. Il concerto si è chiuso sulle note del Trentatrè , cantato da coristi e pubblico in piedi e diretto dallo stesso Scaioli. Grande era l’attesa per la sfilata di domenica: come sarà il tempo, quanti alpini interverranno, sarà tutto a posto?Per il capogruppo Enrico Comini e i suoi generosi alpini mandellesi una notte di apprensione. Il cielo azzurro, l’aria tersa e freddina, il sole hanno fatto capire a tutti già di primo mattino che la giornata sarebbe stata bella. E diventava ancora più bella man mano che arrivavano tanti e tanti alpini.

    Si sa come sono gli alpini: arrivano a piccoli gruppi, si sparpagliano per la città, educati e gioiosi, poi raggiungono il luogo dell’ammassamento; non importa se manca magari più di un’ora alla partenza della sfilata, intanto si chiacchiera, si trovano gli amici, si fanno incontri con altri alpini che non si vedevano da chissà quando e si sta insieme in allegria, si dà allegria alla gente che ci guarda; suonano le fanfare e le bande, scaldano i muscoli per la sfilata; è un’allegria sobria e intensa, mai volgare e scomposta; tanti anche i giovani a testimonianza di grande partecipazione. La macchina dell’organizzazione ha tempi precisi, gli alpini del servizio d’ordine si schierano lungo il percorso, tutto è pronto, si parte.

    Il Labaro apre la sfilata lungo le vie piene di gente che applaude, che osserva, che a volte si commuove. Partono i volontari della Protezione civile, fiore all’occhiello dell’Associazione, che seguono trasportati su camionette i reduci e i veci che tanto hanno dato all’Italia. E poi via le sezioni del raggruppamento, tutte presenti. Sono tanti gli alpini, non finiscono mai: Mandello, città di solito composta tradisce la propria emozione con una partecipazione calda e affettuosa e gli alpini lo sentono e sfilano ordinati, contenti.

    Piano piano tutte le sezioni arrivano al lago e sfilano rendendo gli onori al loro Labaro. Ora la piazza è gremita di alpini e affollata di gente. Il discorso di ringraziamento del sindaco di Mandello precede il saluto del presidente della sezione di Lecco Luca Ripamonti. Il vice presidente nazionale Sandro Rossi porta il saluto del presidente Perona ed esalta, con un vibrante discorso, l’importante raduno.

    Infine, il Labaro, scortato dai consiglieri presenti e dal vice presidente nazionale lascia lo schieramento. Per noi lecchesi è stato un onore ospitare questo raduno in occasione dell’85º di fondazione, per il gruppo di Mandello e per i gruppi del lago che hanno aiutato è stato un gioioso sacrificio. Per tutti è stata una festa e speriamo che anche negli anni a venire ci possiamo incontrare ancora in tanti e con questo bello spirito alpino.

    Luca Ripamonti